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A Milano sono vietati botti, fuochi d’artificio, giochi pirotecnici e barbecue nella notte di Capodanno.
La misura del Comune era già attiva dal 1° ottobre al 31 marzo, per tutelare la qualità dell’aria e salvaguardare gli animali e i cittadini.
Il divieto, in primis, ha l’obiettivo di ridurre il PM10,ovvero le particelle inquinanti nocive per i polmoni. Inoltre, mira a tutelare il benessere degli animali, i quali terrorizzati dallo scoppio rischiano di scappare o spaventarsi eccessivamente, e della fauna cittadina.
Dai dati dell’annuario delle emissioni Inemar, redatto da Arpa, emerge che i fuochi d’artificio sono responsabili del 6% del PM10 presente in città. L’assessore all’Ambiente e Verde, Elena Grandi, dichiara: “L’esplosione di fuochi d’artificio e botti è particolarmente dannoso e rilascia diverse sostanze nocive in quantità massicce come potassio, stronzio, bario, magnesio, alluminio, zolfo, titanio, manganese, rame, cromo e piombo”.
I dati registrati in questi anni dalle diverse stazioni della rete Arpa, sottolineano che nella notte tra il 31 dicembre e il 1° gennaio c’è un incremento delle concentrazioni con un picco dalla mezzanotte alle prime ore del mattino del primo giorno dell’anno.
La causa? Ovviamente i botti di Capodanno, i quali conferiscono un notevole contributo alle concentrazioni di PM10 e PM2.5.
Anche il Wwf evidenzia dati preoccupanti: ogni anno, in Italia, gli animali che muoiono a causa dei botti di fine anno sono diverse migliaia, tra cui uccelli, cani, gatti e altri animali domestici che, spaventati, corrono il rischio di vagabondare per strada ed essere coinvolti in incidenti o colpiti da infarto.
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