L'Università Statale di Milano misura la percezione della qualità della vita nei quartieri e conferma i posti più alti della classifica
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Isola e CityLife condividono il primissimo posto nella classifica dei quartieri con la qualità di vita migliore nel capoluogo lombardo.
Qualità della vita Milano: dal top al flop
In graduatoria seguono il centro e i quartieri Navigli-Tortona: sale la zona tra Figino, Trenno e Bosco in Città. Ponte Lambro si aggiudica l’ultima posizione. Il docente di Sociologia politica dell’università Statale, Paolo Natale, dichiara: “Non era mai accaduto da quando svolgiamo l’indagine”.
Qualità della vita Milano: i segnali positivi-negativi
Natale spiega: “La sicurezza, che rispetto al 2020 sale dal 68 al 70% di promozioni, e l’integrazione degli immigrati, dal 54 al 59%, non sono avvertite come problemi dalla maggioranza dei milanesi“.
Purtroppo, il 25% degli intervistati dichiara di voler cambiare zona: il 34% degli abitanti della periferia Sud, tra Gratosoglio e Rogoredo, afferma di voler scappare da quest’area, in particolare dalla fascia Sud-Est. Secondo Natale registra “un leggero miglioramento della periferia Nord”.
Rispetto al passato peggiora l’area tra Centrale e Loreto.
Qualità della vita Milano, Natale: l’effetto Covid
Natale spiega: “Nei primi tempi della pandemia, la città aveva riscoperto una grande unità di fondo. Poco alla volta, però, le difficoltà sociali e territoriali di alcune periferie, amplificate dai lockdown e dai problemi economico-occupazionali, si sono trasformate quasi in una maledizione”. E aggiunge: “Prima del Covid, il Comune aveva fatto molte promesse: da una parte l’impossibilità oggettiva di muoversi e dall’altra la disaffezione verso la politica emersa con l’astensione record delle ultime elezioni hanno aumentato la percezione che il miglioramento in alcuni quartieri sia ancora lontano”.
Inoltre, il 68% degli intervistati sostiene che il Comune pensi troppo poco alle periferie. In merito alle case popolari, il 73% del campione ritiene che “la proprietà e la responsabilità della manutenzione” sia del Comune. Beppe Sala, che ha molto a cuore la questione, opta per un’intesa con Regione al fine di una gestione condivisa. Natale conclude: “È solo curando il degrado di alcuni caseggiati che potrà aumentare la qualità della vita in tanti quartieri”.
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