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Le sale da gioco spopolano ormai da anni e rappresentano il luogo di ritrovo per chi si diletta tra giochi di carte e attrazioni simili, anche in Italia. Le regole che governano questi centri, però, sono cambiate più volte nel tempo e in alcuni casi le sale sono state costrette anche alla chiusura. Chi frequenta o gestisce uno spazio di questo genere deve sapere che esistono pochi, ma stringenti dettami da seguire e rispettare a prescindere.
Una novità degli ultimi tempi per quanto riguarda sale da gioco e normativa ad esse relativa risiede nella lotteria degli scontrini, che per mezzo di un “codice lotteria” validato dall’Agenzia delle Entrate consente di partecipare a un concorso simile a quello dei più noti giochi ad estrazione, ma senza i rischi tipici dell’azzardo. Il gioco è sempre vietato ai minori e di conseguenza chi lavora in una sala deve potersi sincerare dell’età anagrafica degli avventori. Inoltre, le sale devono palesare le liste dei giochi non consentiti e mettere in guardia l’utenza da possibili patologie.
Le slot machine esistono ancora oggi, sebbene i classici cabinati stiano lasciando sempre più il posto alle controparti digitali. Alla fin fine le slot non sono giochi troppo sofisticati, ma potendo essere prodotte in massa e venendo aggiornate di continuo costituiscono un elemento fondamentale per il palinsesto delle sale da giochi. Non è un caso se a furia di ricevere gettoni anche le slot finiscono nel mirino dei malintenzionati, come nel caso di un bar in una stazione della metro di Milano. A breve, comunque, le slot AWP dovranno essere sostituite dalle VLT, le videolottery di cui si può notare già traccia in giro. Le slot fisiche non devono essere messe a disposizione di centri troppo vicini a luoghi frequentati da minorenni o da persone in cattive condizioni di salute: la distanza minima è di 500 metri. In determinate regioni la stessa accensione delle slot è vincolata a fasce orarie decise dai singoli comuni. Molte restrizioni sono chiaramente assenti nelle macchinette online anche perché l’accesso al gioco risulta differente, così come alcune funzionalità. Il tutto si può evincere da varie guide e recensioni online, che forniscono, ad esempio, informazioni sulla slot book of ra gratis e che possono certamente aiutare a comprendere tutte le variabili. Non si parla mai di vincoli di orario per le slot online.
Le sale da gioco sono evidentemente cambiate negli ultimi decenni. L’offerta contenutistica si è ampliata e ha preso in prestito molti fattori dal settore videoludico. Le stesse slot, ad esempio, possono essere paragonate a dei videogiochi per grafiche e funzionamento. Non mancano comunque altri giochi che vengono praticati in gruppo, come quelli di carte o il bingo, che si differenzia dalla tombola proprio per alcuni connotati che rispondono ai criteri dell’azzardo. Da anni, quindi, la diffusione delle sale online ha impoverito i centri veri e propri. Se prima si giocava solo dal vivo, infatti, oggi si gioca anche online. Le licenze per l’apertura delle sale sono però diminuite negli ultimissimi anni. Non si può escludere che tra leggi e normative che prevedono sempre più restrizioni, tra qualche anno il gioco sarà permesso solo via web.
L’apertura delle sale da gioco prevede diversi step. In primis occorre registrare la partita IVA all’Agenzia delle Entrate, poi iscriversi al Registro delle Imprese. La prima spesa riguarda i diritti SIAE, inoltre serve un Certificato di Prevenzione Incendi per il locale. L’esercente deve comunicare infine una Segnalazione Certificata di Inizio Attività al comune. L’investimento iniziale può essere di diverse decine di migliaia di Euro. La strumentazione varia deve comunque essere messa a disposizione per eventuali controlli fiscali.
La riapertura delle sale da gioco ha permesso anche allo Stivale di rimettere in moto gli ingranaggi del settore. Sul territorio nazionale sono presenti molte slot AWP e l’opera di modernizzazione generale sta procedendo a rilento. In ogni caso, la spesa media dei giocatori italiani continua ad essere piuttosto corposa. Si parla di 2.000 Euro annui a testa.