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Il sindaco di Milano si rivolge al comitato salva-Meazza e annuncia: “Se volete fare un referendum sullo stadio fatelo pure”.
Nel comitato contro la demolizione del Meazza spicca il nome di Massimo Moratti, ex presidente dell’Inter, a cui Sala ha espressamente segnalato “Si faccia avanti e compri lo stadio“. In risposta, Moratti dichiara “Una battuta molto infelice. Una risposta acida. Non pensavo che la mia sottoscrizione potesse fare così scalpore. Era solo un attestato di partecipazione a un luogo a cui voglio bene.
E che non terrei in vita come un monumento a Garibaldi, ma per farci giocare le squadre di Milano”. E conclude “Il sindaco evidentemente parla così perché hanno già deciso che San Siro non serve più“.
Inoltre, il sindaco Sala aveva dichiarato “Mantenere in funzione uno stadio del genere, tenerlo in sicurezza e fare una buona manutenzione è qualcosa che costa tra i 5 e i 10 milioni all’anno.
Se lo vogliono acquisire noi siamo felicissimi. Il problema vero è che il Comune di Milano non può, per il bene dei cittadini, tenersi dei costi per impianti inutilizzati”. In merito alla consultazione, aggiunge “La facciano, ma non è che il referendum può togliere al ruolo del sindaco il fatto di prendere decisioni, sono stato eletto per questo. Quindi le mie decisioni le ho prese“.
Controbatte l’ex vicesindaco di Milano Luigi Corbani: “Mi paiono reazioni scomposte, sopra le righe.
Un sindaco deve accettare il dibattito, non può e non deve demonizzare il dissenso né l’ipotesi di una consultazione. Ricordo che la giunta Tognoli fece il referendum sulla chiusura del centro storico alle auto private e poi decise di conseguenza. Quanto alla provocazione sull’acquisto di San Siro, l’impianto è già dei milanesi che hanno speso tanti soldi per ristrutturarlo nel corso dei decenni. San Siro non è di proprietà di Sala“.
La proposta di un referendum è condivisa da Massimo Moratti, Claudio Trotta -promoter eventi rock-, Bruno Ferrante -ex prefetto-, Felice Besostri -avvocato-, Ginmario Longoni -impresario teatrale- e Bruno Rota -ex presidente Atm-.
Antonio Salinari -capogruppo Forza Italia del Municipio 7- afferma “Il sindaco Sala calpesta l’unica strada più democratica e trasparente, il referendum. Demolire un monumento di Milano e dell’Italia nel mondo sarebbe un abominio“.
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