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Smog a Milano, accertati 1500 morti all’anno: i dati

Smog, la concentrazione di biossido di azoto a Milano è in crescita esponenziale

Inquinamento Milano
Inquinamento Milano

Ogni anno sono circa 1500 i milanesi che perdono la vita a causa delle concentrazioni di biossido di azoto (NO2), le quali vanno ben oltre la soglia indicata dall’Organizzazione mondiale della sanità: 20 microgrammi per metro cubo.

Il comitato ‘Cittadini per l’aria‘, durante una conferenza stampa online, ha esposto il dato choc elaborato dai ricercatori dell’Università degli studi di Milano e del Dipartimento di Epidemiologia del Sistema Sanitario della Regione Lazio.

Smog Milano: ricerca e dati

L’indagine -condotta dal comitato e supportata dai ricercatori della Statale- ha dimostrato che la concentrazione media è pari a 41,6 ng/m3, valore che supera il limite di legge fissato a 40 ng/m3. Per verificare ciò, nel corso dell’anno 2020 sono stati posizionati 277 campionatori in punti differenti della città: dal centro alla periferia.

Il risultato? Dall’8 febbraio al 7 maggio le quantità di questo inquinante presente nell’aria erano spropositate. Il biossido aumenta soprattutto in alcuni quartieri, dove il flusso di auto è più sostenuto, lasciando ben poca immaginazione sul principale responsabile: il traffico, in particolare quello dei veicoli diesel.

Smog: l’appello al Comune di Milano

Anna Girometta -presidente Cittadini per l’aria onlus- in prima linea per limitare questo danno alla salute, si rivolge con queste parole al Comune di Milano “Chiediamo di riattivare subito area B, la cui chiusura incentiva l’utilizzo delle auto senza motivo” in quanto “Non ci sono evidenze che l’utilizzo del mezzo pubblico sia veicolo di contagio del Covid.

E poi “ritornare ad orari canonici di area C e riattivare il pagamento della sosta sulle strisce blu”.

Smog Milano: le parole di Luca Boniardi

Il commento di Luca Boniardi –Dipartimento di Scienze Cliniche e di Comunità dell’Università degli Studi di Milano– “La dispersione eterogenea del biossido d’azoto mostrata dalla nostra mappa e il ruolo preponderante delle variabili di traffico suggeriscono come politiche di limitazione del traffico possano incidere fortemente sulle concentrazioni di NO2 e dunque sull’esposizione della popolazione residente”.

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