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Milano ritorna in zona gialla e, come previsto dall’ultimo decreto del Governo, finalmente possono riaprire anche i bar e ristornati, ma cambiano le regole da seguire.
Come previsto Milano entra ufficialmente dal 26 aprile in zona gialla e i ristoranti possono riaprire ma con nuove regole. Dopo mesi di solo asporto e delivery, finalmente si potrà ritornare a consumare un pasto o un aperitivo comodamente seduti su un distanziato e pulito tavolino ma che dovrà essere necessariamente disposto all’aperto. È questa infatti la novità del nuovo decreto: possono aprire solo i ristornati, i bar e i locali, che hanno spazi all’esterno per ospitare i proprio clienti.
Milano quindi esce nuovamente allo scoperto, o forse dovremmo dire en dehors, visto che, approfittando del fatto che l’occupazione del suolo pubblico torna ad essere gratuita, in molti utilizzeranno i dehors per poter finalmente far ripartire la propria attività.
Tuttavia, se da un lato questa notizia rende felici in molti, secondo Confcommercio il 50% delle attività non potrà riaprire.
Questo perché la metà delle attività presenti su Milano non ha spazi esterni. Un provvedimento che per Confocommercio Milano “crea forti discriminazioni all’interno delle stesse categorie”. Ma anche per coloro che hanno spazi all’aperto sembra che non tutto sia perfetto. In molti infatti dichiarano che il coprifuoco alle 22:00 possa essere una limitazione importante al proprio lavoro, che si svolge prevalentemente di sera.
A tal proposito Mariastella Gelmini, intervenuta ad una trasmissione di Telelombardia ha assicurato: “Io sono assolutamente certa che presto il coprifuoco sarà solo un brutto ricordo. È lo stesso decreto a dirlo, precisando che il Consiglio dei ministri potrà intervenire nelle prossime settimane, con tagliandi periodici al dl, modificando sia le regole per le riaperture che gli orari del coprifuoco”.