Milano registra di nuovo una qualità dell’aria pessima, con i valori di Pm10 ben oltre i limiti previsti dai protocolli.
Lo smog vola di nuovo oltre la soglia di sicurezza, complice il traffico e i riscaldamenti della città.
Da mesi ormai Milano è stretta nella morsa di una qualità dell’aria pessima: i milanesi, infatti, prediligono l’uso di mezzi privati per gli spostamenti a causa del Covid-19. Ma ci sono anche altri fattori: i riscaldamenti domestici, per esempio, più alti del solito a causa dello smart-working e della DAD.
Nella giornata di lunedì 18 gennaio le centraline dell’Arpa hanno registrato concentrazioni di polveri sottili ben oltre i limiti: la media di Pm10 è stata di 95.5 µg/m³.
I dati mostrano come la qualità dell’aria di Milano sia pessima, anche se non sono ancora previste restrizioni per limitare i livelli dello smog. La presenza di polveri sottili, comunque, non è uniforme e varia in base alle zone della città: 96 in viale Marche, 98 in Città Studi, 104 µg/m³ in via Senato, 80 al Verziere, a Limito di Pioltello sono stati registrati 106 µg/m³, 91 a Cassano d’Adda, mentre a Turbigo le centraline hanno rilevato 86 microgrammi per metro cubo, 103 a Magenta.
Per il momento non è prevista l’introduzione di nessuna misura anti-smog, che per legge dovrebbero entrare in vigore dopo cinque giorni consecutivi con i livelli di polveri sottili oltre la norma.