Milano è entrata ufficialmente in zona rossa ed è come un secondo lockdown: strade libere, mezzi pubblici vuoti ma più negozi aperti.
Milano è entrata in zona rossa e inizia per la città un nuovo lockdown. Come si è presentata la città a poche ore dall’entrata in vigore del nuovo DPCM? La città torna semivuota, però restano aperti i negozi, molti rispetto alle aspettative, e l’atmosfera è molto tranquilla e lontana dalle proteste della settimana scorsa.
Primo giorno di lockdown a Milano
6 novembre 2020, Milano entra ufficialmente in zona rossa e l’atmosfera assomiglia molto a un nuovo lockdown. Le differenze però ci sono. Restano infatti aperti alcuni negozi, molti di più rispetto a quelli del primo lockdown. Ridotte notevolmente anche le persone in giro. Con l’ingresso in zona rossa infatti ci si può spostare solo per comprovate necessità, incluso andare a lavoro, attività che però si è invitata a svolgere da casa, in modalità smart woriking. E il calo di persone in città, determinato anche da numerose partenze, è evidente anche sui mezzi pubblici, dove la capienza al 50% sui mezzi è ampiamente rispettata, perché i mezzi sono come vuoti. Poco affollati anche i treni di Trenord. Più trafficate invece le strade, segno che di questi tempi si preferisce spostarsi con mezzi propri in città e utili, a tal fine, le misure previste dal comune di Milano, che ha sospeso l’area C e il pagamento delle soste sulle strisce blu. Per favorire lo spostamento autonomo, rispetto a quello sui mezzi pubblici, il comune ha anche intensificato lo bike sharing del comune con l’aggiunta di 2mila nuove bici. Come annunciato dal Presidente del Consiglio, se il numero dei contagi dovesse abbassarsi, tra 15 giorni la regione e, dunque Milano, potrebbe anche uscire dalla zona rossa.