Riprendono le visite parentali al Pio Albergo Trivulzio, la rsa di Milano duramente colpita dalla pandemia mondiale.
Dopo mesi di decessi e contagi finalmente i numeri migliorano aprendo uno spiraglio verso la quasi normalità.
Sono stati tanti, troppi, i morti per Coronavirus tra le mura del Pio Albergo Trivulzio, ma ora si può tirare un respiro di sollievo, seppur con la mascherina indosso. Stando ai dati diffusi dal virologo supervisore Fabrizio Pregliasco, sarebbero 50 le persone ancora contagiate, su un totale di 800 ospiti suddivisi nelle varie sedi.
Ora, dopo mesi di stop, si può tornare a far visita agli ospiti del centro, anche se seguendo un protocollo ben preciso. Per il momento si potrà fare ingresso solamente negli spazi aperti e con la supervisione di un infermiere.
L’obiettivo è quello di arrivare a 10 visite al giorno, in modo da garantirne una a tutti ogni 15 giorni. La precedenza spetta agli anziani con problematiche psicologiche. Per l’occasione un gruppo di familiari del Comitato Verità e Giustizia si è presentato fuori dalla struttura, per festeggiare la riapertura.
“Dopo l’incontro con il prefetto sicuramente le cose si sono mosse positivamente – spiega Fabio Scottà, vicepresidente del Comitato -. Oggi siamo contenti di questo primo risultato e di questa fase sperimentale. Speriamo si possano aumentare i numeri, perché ci sono all’interno 800 persone ed è chiaro che, a due al giorno e con 15 giorni tra una visita e l’altra, si arriva a ottobre. Dopo questa fase sperimentale speriamo veramente ci possa essere un’apertura più ampia, chiaramente rispettando le misure di cautela“.