Continua la protesta di Milano.
I lavoratori del capoluogo lombardo esigono chiarezza e garanzie per quel che sarà la fase 2 a partire da lunedì 18 maggio. Così, dopo quanto accaduto già a inizio maggio – con la protesta silenziosa di ristoratori in all’Arco della Pace – nella giornata di sabato 16 maggio una trentina di ristoratori e pubblici esercenti si sono dati appuntamento. Questa volta alla Stazione Centrale di Milano. Gli imprenditori meneghini non sono per nulla soddisfatti delle misure attuate dal Governo, non solo dal punto di vista economico.
Nella serata di venerdì 15 maggio, infatti, con la Conferenza delle Regioni si sono rese note le linee guida che ristoranti, bar e pizzerie (oltre a parrucchieri e centri estetici) dovranno seguire a partire da lunedì 18 maggio per poter tornare ad aprire.
Tant’è che l’organizzatore della manifestazione, Alfredo Zinni, tuona contro il Governo Conte: “Queste norme sono poco chiare o interpretabili, non c’è certezza sui rimborsi per chi aveva già installato divisori in plexiglass”.
E questo è uno dei tanti punti che non va giù agli esercenti di Milano: “Pare che ora non servano più”. Zinni, insieme ai suoi colleghi in Stazione Centrale, ribadisce come siano totalmente assenti: “I sostegni economici di facile accesso”.
Dello stesso avviso i tassisti che, invece, nella giornata di sabato 16 maggio si sono dati appuntamento a Piazza Duomo e lamentano di essere stati abbandonati da tutti. “Vergogna, la nostra richiesta è quella di congelare le tasse e avere aiuti economici immediati. Non trattateci come dei ladri”. Si tratta del secondo appuntamento che gli autisti del servizio pubblico si danno in piazza Duomo. L’ultimo risale allo scorso 8 maggio.
Monta la rabbia dei tassisti a Milano che si sono ritrovati a Piazza Duomo. Tantissimi cartelli contro il Governo Conte e non solo. “Zero guadagno, zero tasse per sopravvivere”, è uno dei tanti manifesti che vengono mostrati dai manifestanti in piazza Duomo nella giornata di sabato 16 maggio. “Fino ad oggi non sono arrivati aiuti da nessuna parte” è la denuncia di uno dei commercianti.
E ancora, l’allarme per le partite iva di Milano: “5,3 milioni di partite Iva rischiano la disoccupazione”. In piazza con bandiere italiane anche se non mancano gli attacchi diretti al Primo Ministro. Un ragazzo sfoggia un foglio con scritto “Conte Assassino!”.