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Ecopass e mobilità dopo il Referendum per l'ambiente

“Il nostro obiettivo è avere meno auto in centro, poi si valuteranno gli strumenti più adeguati, i mesi per discuterne serenamente con il consenso della città ci sono, sono scelte che incidono sulla vita di tutti quindi valuteremo con la piena collaborazione di tutti i milanesi, considerando l’esito dei referendum, ma con il pieno rispetto del percorso istituzionale”

Così ha detto Pierfrancesco Maran, assessore alla Mobilità e Ambiente, the day after referendum. Che, a Milano, ha incluso anche le proposte del comitato “Milano sì muove” come ben ricorderete.

I progetti in cantiere sono numerosissimi: dall’applicazione di una tariffa unica per Ecopass, alle piste ciclabili e così via. Maaaaaaa

“Bisogna aspettare la fine delle verifiche sul bilancio che ci ha lasciato la giunta precedente per capire anche quali siano le risorse”

Ah ecco. Intanto però io un consiglio posso darvelo.

Volete sapere come fare per avere una mobilità davvero sostenibile? Basta tenere a mente che non tutti vivono a Milano.

La sensazione che ho io infatti è che ogni qualvolta si propone una misura per la sostenibilità della città di Milano ci si scordi della popolazione che a Milano non ci vive, e che viene in città solo per lavorare o divertirsi.

Volete la prova? Ve lo dimostro con un esempio.

Questa sera all’Arena Concerti della Fiera di Rho/Pero ci sarà il Rock In IdRho, megafestival punk-rock al quale io – cittadina extraurbana – andrò.

Considerato che l’ultimo treno per tornare al paesello parte a metà set dei Foo Fighters (ipotesi treno quindi da scartare) per muoversi con i mezzi pubblici, e cercare di impattare il meno possibile sulla viabilità cittadina, resta l’ipotesi metrò.

Qualche giorno fa è stato annunciato in pompa magna il prolungamento dell’orario. Di mezz’ora . “Beh meglio che niente” direte voi.

Mettendo in conto la corsa forsennata di migliaia di persone in contemporanea verso la stazione a evento concluso c’è però un’altro aspetto della faccenda abbastanza problematico (sempre che si riesca ad acchiappare la carrozza al volo. Il tragitto tra ingresso dell’evento e stazione è lunghetto).

Il capolinea dell’ultima corsa infatti non è SESTO, come ci si aspetterebbe a senso. E’ CAIROLI. In pieno centro. Area Ecopass. Parcheggio impossibile.

Ah ma grazie. E una volta che il prestante mezzo pubblico mi scarica a Largo Cairoli che si fa? Come percorro gli altri 20 chilometri che mi separano da casa? Mi accampo in un’aiuola del Castello e spero nell’autostop?

Il discorso comunque è espandibile anche in altre occasioni, anche se abitate a pochissimi chilometri dalla città che si prepara a ospitare l’Expo.

Non ce la si fa.

(fonte immagine)

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