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Expo, cambia il piano: nell'orto globale ci saranno padiglioni costruiti

Mancano cinque anni all'Expo, i progetti stanno volgendo al termine ed è già possibile avere un'idea di come saranno gli spazi adibiti a ospitare i visitatori (immagine Repubblica) che a milioni approderanno nella nostra città per affrontare il tema "Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita".

Una tematica così importante deve essere inserita in uno spazio che sia il più vicino possibile al concetto di natura ed ecologia. Ed è ecco che è nato il progetto a Rho-Pero dell'orto botanico, una distesa di campi e serre con i climi di tutto il mondo, uno spazio studiato per essere riconsegnato ai cittadini al termine dell'esposizione.

Ecco però che accanto ai campi e alle serre, oltre alle tende, stanno spuntando padiglioni costruiti che diventeranno – come rileva Repubblica – spazi da affidare, attraverso concorsi internazionali, agli architetti.

Ogni Paese avrà il suo padiglione costituito da un appezzamento di terreno con grandezza variabile da 400 a 6mila metri quadrati e la possibilità di edificare con materiali naturali costruzioni che non superino il 15 per cento dello spazio e che verranno smantellate a conclusione dell'esposizione.

Accanto alle costruzioni temporanee, però, sorgeranno padiglioni costruiti per rimanere nel tempo, anche dopo l'Expo.

Come avevamo anticipato qualche giorno fa la variazione del progetto iniziale fa pensare a una manovra per venire incontro alle esigenze dei futuri proprietari,  facendo vacillare quindi la promessa del parco botanico planetario da regalare alla città.

Lo spazio destinato all'Expo così progettato risulta infatti più appetibile agli interessi dei costruttori.

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