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Appalti all'Ortomercato: minacce al sindacalista Joseph Dioli dopo l'inchiesta sulle infiltrazioni della 'ndrangheta

Nella notte la porta dell'ufficio di Joseph Dioli, delegato della Cgil all'Ortomercato di Milano, è stata imbrattata di vernice rossa ed è apparsa la scritta "Bastardo", con a fianco una croce come leggiamo sul Corriere.

L'Ortomercato è uno dei punti cardine dei traffici oscuri cittadini della criminalità organizzata, checchè ne dica il prefetto, come conferma un articolo pubblicato sul portale MilanoMafia.

Ma a Milano la mafia non c'è (fonte immagine).

Il sindacalista è da sempre in lotta contro il clima di illegalità dei mercati generali. Nel 2007 Dioli si ritrovò la porta di casa incendiata e l'estate scorsa in uno stand un gruppo di persone lo ha selvaggiamente picchiato nell'indifferenza generale.

Come leggiamo su MilanoMafia, in molti sanno nomi e cognomi di chi, tramite strane cooperative, porta avanti affari poco puliti, ma nessuno parla. L'unico che lo fa è proprio Dioli.

Pierfrancesco Majorino e David Gentili del Pd hanno subito manifestato solidarietà:

"Esprimiamo la nostra solidarietà a Joseph Dioli, sindacalista da anni impegnato in una faticosa e rischiosa battaglia per la legalità in Ortomercato, che oggi ha subito l'ennesima minaccia di morte"

Le minacce sono quasi certamente:

"legate alla fondamentale azione di regolamentazione della presenza delle cooperative di facchinaggio nell'area del mercato. Il bando, pubblicato a dicembre, che assegna l'incarico di facchinaggio e movimentazione a tre sole cooperative, può mettere ordine nella galassia di realtà che operano, spesso sfruttando il lavoro nero e in alcuni casi, vivendo, come la storia recente ci ha insegnato, in piena continuità con ambienti criminali. Esigiamo che Sogemi e l'Amministrazione comunale mettano in campo le necessarie risorse di mezzi e uomini, per garantire che questo delicato periodo di transizione nell'Ortomercato milanese vada a buon fine"

MilanoMafia spiega che nel novembre scorso Roberto Predolin, presidente di Sogemi (società che controlla l’Ortomercato), ha indetto un bando di gara per assegnare gli appalti del facchinaggio a tre imprese in modo da gestire e regolamentare i contratti di lavoro. Eliminando quindi situazioni di sfruttamento.

A metà febbraio era previsto l'avvio del piano. Due cooperative escluse hanno fatto ricorso al Tar, mentre altre sono passate direttamente alle minacce. Il sindacato, confermando di non lasciarsi intimidire, ha chiesto "con forza alla Prefettura e agli organi di polizia che si faccia chiarezza sugli autori del vile gesto e, nel contempo, chiede al Sindaco ed alla Sogemi, di predisporre tutte le misure di sicurezza necessarie a garantire l'incolumità di chi si batte per la legalità".

La situazione resta critica.

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