Se le ronde han fatto flop arriva una nuova iniziativa per la sicurezza-fai-da-te: l'assessore regionale Stefano Maullu, del Pdl, prendendo spunto dal Neighbourhood Watch ha lanciato il "controllo di vicinato". In pratica i sindaci potranno affidare direttamente ai cittadini, alle associazioni di categoria e agli amministratori di condominio il compito di fare da "sentinella". Ne avevamo parlato già qualche settimana fa.
Basterà un cartello con slogan come "Questa è una zona sotto il controllo del vicinato" o "Attento, in questo quartiere c'è chi ti osserva ed è pronto a chiamare la polizia" per scoraggiare eventuali malintenzionati?
Maullu spiega:
"Rispetto alle ronde è una maniera diversa di coinvolgere le persone sul tema della sicurezza creando l'abitudine di rivolgersi alle forze dell'ordine. Perché ogni reato represso è comunque già stato commesso. Basta con i finanziamenti a pioggia: è arrivato il momento di premiare le amministrazioni più virtuose. Non mi piacciono i Comuni che preferiscono chiudersi a riccio in un fortino, dobbiamo fare in modo di rafforzare il rapporto tra i cittadini e le forze dell’ordine, in primo luogo la polizia locale"
I Comuni che aderiranno al progetto otterranno dalla Regione Lombardia un punteggio maggiore nell'assegnazione delle risorse sulla sicurezza. Il progetto partirà a gennaio nei quartieri Baggio, San Siro e Affori, per poi estendersi a Buenos Aires e Paolo Sarpi.
Basterà annotare targhe di macchine 'sospette', affacciarsi se un cane abbaia o se in zona si aggira qualche faccia poco rassicurante (con che criterio una faccia è 'poco rassicurante'?). Dulcis in fundo, si potrà anche denunciare la presenza di un clandestino nel vicinato. Proprio come accadrà a Coccaglio (Bs) o a San Martino dall'Argine nel mantovano. Tutto andrà segnalato alle forze dell'ordine.
Il consiglio che l'associazione promotrice lancia è uno solo:
"Non sono richiesti né eroismi né particolari competenze: presta maggiore attenzione a ciò che avviene nella tua zona e nelle strade"
Che poi, a ben vedere, è una regola basilare di convivenza civile, se non fosse che spesso l'Italia, scrive Rita Pani, è quel paese in cui quando muore qualcuno ammazzato in un condominio "nessuno ha mai visto nulla" o si liquida tutto con un sempreverde "era così una brava persona/famiglia".
Questione 'delazione dei clandestini' a parte (molto discutibile), che dire in genere dei cosiddetti rapporti di "buon vicinato"?
Sembrerebbero già non essere di per sè idilliaci: basti guardare il numero di cause per contenziosi condominiali. E se si denunciassero i vicini per ripicca personale come scrivono Julienews e BeppeGrillo? Che dire poi del 'paranoico' di cui parla Loranablog? Di sicuro la Polizia nei quartieri in cui si istituirà il "controllo del vicinato" avrà il suo bel daffare.