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Chiusi due parrucchieri cinesi: personale in nero e tinture per capelli fatte con la tempera

I Nas, l'ispettorato del lavoro e i Carabinieri del comando di porta Magenta hanno trovato persino tinture fatte con la tempera all'interno dei due negozi di parrucchieri cinesi che sono stati perquisiti ieri. I negozi erano in zona Quarto Oggiaro: in via Lessona e via Aldini.

Negli esercizi lavoravano ragazzi italiani, assunti in nero dai titolari cinesi: in tutto erano 11 e guadagnavano 800 euro al mese. All'interno dei negozi sono stati sequestrati anche diversi prodotti per la cura dei capelli con etichette poco chiare. I proprietari dovranno pagare multe di 8 mila e 12 mila euro.

A Milano c'è un vero e proprio boom di coiffeur cinesi, che offrono alla propria clientela servizi a prezzi stracciati rispetto ai "concorrenti" italiani. Che spesso e volentieri si sono lamentati per la concorrenza sleale: gli italiani si chiedono infatti come si faccia a far pagare così poco, tenendo conto delle tasse, del costo della manodopera e dei corsi di aggiornamento obbligatori.

I cinesi, oltre a costare poco, sono aperti dalla mattina presto fino a tarda sera, orario ideale per chi lavora e ha poco tempo a disposizione. Spesso permettono anche ai clienti di portare da casa i prodotti come shampoo e balsamo, se non si fidano di quelli del negozio.

Secondo alcuni dati diffusi qualche tempo fa dalla Camera di commercio di Milano sono 213 i parrucchieri e gli estetisti stranieri, ben uno su dieci fra le 2.161 imprese. I cinesi sono in testa con il 32,4% delle attività, seguiti da marocchini con il 9,6%, francesi con il 4,8% e dominicani con il 4,3%.

I parrucchieri cinesi non si concentrano più aChinatown, ma sono presenti anche a Lambrate, Città Studi, Porta Garibaldi e Niguarda.

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