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No unanime alla proposta choc di Matteo Salvini delle carrozze del metrò riservate a donne e milanesi

Valanghe e quintalate di critiche sull'uscita di ieri di Matteo Salvini della Lega Nord che proponeva carrozze separate sui mezzi pubblici per i milanesi, anche se poi si è corretto specificando che proponeva "carrozze separate per le donne".

Tutto sarebbe nato da un fortuito incontro tra Salvini e i mezzi pubblici milanesi in seguito a un guasto del taxi sul quale il politico stava viaggiando.

Forse Salvini è stato particolarmente sfortunato e ha incrociato un mezzo pubblico particolarmente "etnico" sui cui viaggiavano borseggiatori, palpatori e vandali, ma la sua "battuta", come l'ha qualificata il sindaco, è stata letta in modo piuttosto infelice. Anche perchè Don Paolo Padrini di Passineldeserto si chiede giustamente come si facciano a riconoscere dalla faccia le "persone perbene" (Lombroso è ritenuto superato da un bel pezzo e se si fa un giretto per la città ci sono moltissimi milanesi "non civili").

Pollicino invece ci scherza sopra, ricordando la battuta di Vauro di ieri sera ad Annozero (in foto).

A bocciare l'eventuale proposta è in primis Atm, che tra l'altro proprio pochi mesi fa aveva sponsorizzato e realizzato una bellissima mostra fotografica, Migrart, con il sottotitolo "i nuovi volti di Milano". Questa mostra offriva uno sguardo sui "nuovi milanesi", gli stranieri che vivono qui da poco o da molto tempo, o sono nati proprio qui. E che quindi sono "milanesi". Scopo della mostra spingere la gente a fare un passettino in avanti per conoscere realtà diverse e non avere paura del generico "extracomunitario". I "milanesi" in fondo non stanno "scomparendo" come profetizza il leghista, stanno solo "cambiando".

E poi Atm ha già investito sulla sicurezza dei mezzi come ha detto il sindaco.

I "colleghi" di destra come Osnato hanno parlato di "delirio di onnipotenza" e Fidanza che ritiene le "sparate" della Lega "ormai insopportabili". Croci lo punzecchia anche sul suo record di assenze in Consiglio.

La critiche dell'opposizione sono state molto più pesanti: da Majorino che parla di "Ku Klux Klan", a Penati che ritiene il governo "fallito sul tema della sicurezza", Fiano che taccia Salvini di razzismo e Monguzzi che parla di dichiarazioni "a metà tra il grottesco e l'apartheid".

Sinceramente, ma proprio sinceramente, da donna in una carrozza per donne non ci entrerei mai. Prima di tutto perchè "isolare" le donne non è esattamente la soluzione del problema della sicurezza dei mezzi pubblici. I problemi ci sono e vanno risolti, non cercando l'etnia responsabile della colpa isolandola, ma magari aumentando i controlli soprattutto nelle stazioni della metro che in alcune fasce orarie sono deserte (salvo il controllore di Atm nel mezzanino).

La metrò è sporca e sembra un girone dantesco come ha detto la candidata leghista che ha proposto per prima i vagoni separati? Per rispondere a questa domanda invece basterebbe l'opinione di un utente sul Facebook di Salvini

"basta di che gan da pagàa tucc ul bigliett e da fa no i maleducàa!!!"

(trad. "basta che paghino tutti il biglietto e non facciano i maleducati")

Avevamo chiesto qualche tempo fa alle milanesi se si sentivano sicure sui mezzi pubblici. Ne avevamo parlato anche con la dottoressa Alessandra Kustermann e la fondatrice di Telefono Donna, Stefania Bartoccetti.

Ecco cosa ci avevano detto le cittadine
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