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Galliani 'oba oba': chiede più rispetto per Pato, non risponde a Kakà e ignora Adriano

Sono in molti a non amare Adriano Galliani, ma la maggior parte lo fa per moda o per partito preso, tratto in inganno dal ‘physique du role’ dell'amministratore delegato rossonero, spesso (giustamente) paragonato ironicamente allo ‘Zio Fester’ della Famiglia Addams, ma ancor più spesso (ingiustamente) incolpato di nefandezze calcistiche difficilmente compiute e soprattutto nemmeno lontanamente provate.

Detto questo, anche oggi mi trovo completamente d’accordo con il dirigente rossonero, che ha lanciato un chiaro ‘J’accuse’ contro il movimento arbitrale italiano, ‘reo’ di lasciar troppo correre i falli commessi su Pato, fatto questo sotto gli occhi di tutti coloro che vedono le partite del Milan. Galliano ovviamente lo ha fatto a modo suo, senza lanciare attacchi veementi contro chicchessia, ma lasciando intendere come la situazione attuale non sia corretta: “Pato viene scientificamente menato appena entra in campo, sperando che, essendo ancora giovane, poi giri al largo, cosa che a volte succede. I difensori hanno sempre picchiato gli attaccanti, però le cure verso Pato sono, secondo me, un pochino eccessive. Sta agli arbitri verificare se tutto ciò vada bene o meno. Hanno il dovere, non di tutelare, ma di frenare il gioco violento e io spero che lo facciano nelle prossime partite". Nulla da eccepire.

Interessante anche la frase sul possibile passaggio di sponda da parte dell’Adriano malato di ‘saudade’: "Nessuno ha mai pensato ad Adriano. Il Milan non entra in questa vicenda che è dell'Inter”. Gli vogliamo credere? Io dico di sì, anche perché non credo che la squadra rossonera sia tanto fessa da ricadere in clamorosi errori in stile Vieri o Ronaldo.

Il resto del Galliani-pensiero è fuffa, a cominciare dal suo commento laconico sulle dichiarazioni (evitabili) di Kakà sul mercato rossonero: "Non parlo di mercato, anche se ne ha parlato Kakà. Mi dispiace deludervi, ma non se ne parla sino alla fine del campionato. Ho le idee chiarissime in testa, ma non le comunico all'esterno fino al 31 maggio".
Infine sulla rincorsa alla Juventus e la caccia al secondo posto: “Non amo fare previsioni, la Juve ha solo due punti in più, ma abbiamo dietro il Genoa che sta andando fortissimo e la Fiorentina pure, vediamo cosa succede. E' difficile, ma il calcio è questo". Più 'realista del re', anzi, dell'amministratore delegato…

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