Viaggio in treno da Torino a Milano: un incontro che si trasforma in un incubo sotto l'ombra della Madonnina
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Un viaggio in treno da Torino a Milano per trascorrere un fine settimana con un amico, tutto sotto l’ombra della Madonnina. L’incontro era fissato in via Novara, ma la diciottenne si trova sola: il suo accompagnatore la informa di essere occupato e di non poterla raggiungere. Da quel momento ha inizio una serata da incubo: la ragazza verrà attirata in un edificio dismesso e subirà violenza da parte di un uomo che vive lì, poi arrestato dalle forze dell’ordine poco dopo.
Sequenza degli eventi
La sequenza degli eventi ci riporta alle 22:50 di venerdì, quando la giovane scende alla stazione centrale dopo aver viaggiato da Torino. Da questo punto, la studentessa si dirige verso la periferia ovest, ma all’improvviso riceve un messaggio dall’amico che la avverte della sua impossibilità a incontrarla, evidentemente a causa di un impegno imprevisto. Decidendo di muoversi verso la fermata dell’autobus più vicina per raggiungere una zona più centrale e cercare un luogo dove pernottare, tiene informato un altro conoscente, ai quali invia vari messaggi sul suo stato. Giunta alla fermata all’incrocio con via Caldera della linea 80, quella che collega Molino Dorino e De Angeli, si imbatte in un uomo dai tratti nordafricani: si mostra disponibile e gentile, offrendosi di aiutarla, ma lei rifiuta. Tuttavia, lui diventa sempre più insistente, mantenendo un atteggiamento che non suscita in lei alcun sospetto riguardo le sue vere intenzioni, affermando di abitare nelle vicinanze e di poterla ospitare a casa sua.
Violento episodio
La giovane, dopo aver inizialmente rifiutato, decide di seguirlo e si trova in un edificio abbandonato nella zona di Figino. L’appartamento, se così si può definire, si trova all’interno di un palazzo in pessime condizioni igienico-sanitarie. Dopo avere utilizzato il bagno, la diciottenne ritorna in stanza e si siede sul letto: è in quel frangente che l’uomo le si scaglia contro, immobilizzandola e abusando di lei, mentre la ragazza cerca disperatamente di opporsi. Dopo interminabili minuti di angoscia, la giovane, ancora sotto choc, riesce a rivestirsi e lasciare l’appartamento. L’allerta viene lanciato attorno alle 2.30, quando chiama il 112: pochi minuti dopo, i soccorritori dell’Areu arrivano in ambulanza, la trovano davanti al numero civico 467 e la portano in codice giallo al centro antiviolenza nella clinica Mangiagalli, dove i medici confermeranno il violento episodio. Nel frattempo, l’identikit del presunto aggressore, fornito dalla vittima, è già in possesso degli agenti dell’Ufficio prevenzione generale della Questura. Gli investigatori delle Volanti sono anche a conoscenza del luogo dove andare a cercare, come indicato con precisione dalla ragazza. L’uomo si trova lì: “Cosa desiderate? Sto dormendo”, dice. Tuttavia, le indagini, i rilievi della Scientifica e soprattutto la testimonianza della studentessa lo incastrano, portandolo in Questura per ulteriori verifiche e, in accordo con il pm di turno, viene arrestato per violenza sessuale.
Antecedenti penali
Attualmente, un uomo marocchino di trentasei anni, che possiede un permesso di soggiorno legale e vive all’indirizzo in questione, si trova rinchiuso in carcere a San Vittore. Rimarrà qui fino all’udienza di convalida da parte del giudice per le indagini preliminari. Le verifiche effettuate dalle autorità hanno rivelato diversi antecedenti penali, tra cui resistenza a un pubblico ufficiale, lesioni, rapina impropria e atti di vandalismo.