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Per la tragedia del 3 ottobre 2021, quando l’aereo da turismo Pilatus-Pc12 precipitò a San Donato Milanese uccidendo gli otto passeggeri a bordo, l’unica causa individuata dalle indagini dei pm Mauro Clerici e Paolo Filippini resta l’errore umano.
Secondo la procura di Milano si è trattato di un errore umano e non un guasto tecnico e per questo motivo chiede di archiviare l’indagine sull’incidente del 3 ottobre 2021.
L’aereo privato, un Pilatus Pc-12, precipitò alla periferia sud della città su un edificio, fortunatamente vuoto, causando la morte delle 8 persone che erano a bordo, tra cui un bimbo di un anno e lo stesso pilota, il magnate romeno Dan Petrescu.
La decisione arriva dopo la relazione finale dell’Ansv, Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, che ha escluso avarie e guasti del velivolo e individuato la causa della tragedia in un errore umano.
Secondo le indagini, il pilota avrebbe perso il controllo dopo quattro minuti dalla partenza da Linate, alle 11.04, a causa di una probabile “dispercezione” dovuta alla presenza di nubi sul tragitto e alla fretta di arrivare a destinazione.
Questa ricostruzione si è fondata su accertamenti irripetibili e non sui dati della scatola nera che non registrò i dati di volo in quanto il cui software, all’ultimo controllo del Pilatus, non venne aggiornato. Ora la parola passa al gip.
Ai comandi del Pilatus Pc12 Dan Petrescu, 67 anni, imprenditore romeno-tedesco. Diretti in Sardegna per una breve vacanza, viaggiavano la moglie Regina Dorotea (65) e il figlio Dan Stefan Petrescu (30), membri di una delle famiglie più ricche della Romania.
Al loro fianco gli amici Julien Brossard, canadese di 35 anni, Filippo Nascimbene, pavese, 33 anni, la moglie coetanea Claire Caroline Alexadrescu, francese di origini romene, il loro figlio di un anno Raphael e la madre di Claire, Stephanie.