Nel contesto di un oscuro caso di stalking a Milano, un uomo di 33 anni è stato arrestato martedì scorso per aver perseguitato la sua ex fidanzata.
La storia, permeata da intrusioni nella vita privata, minacce e richieste inquietanti, si è trasformata in un vero e proprio incubo per la vittima.
L’uomo aveva telefonato insistentemente a diversi ferramenta per richiedere dell’acido corrosivo.
La vittima, proveniente da Roma e trasferitasi a Milano anni fa per lavoro, ha deciso di porre fine alla relazione con l’uomo a settembre.
Tuttavia, il suo ex fidanzato sembra incapace di accettare la separazione, dando il via a una serie di eventi inquietanti.
Lo stalker passa all’azione con danneggiamenti concreti, forando le ruote della bicicletta della ex e danneggiando l’auto. Nel periodo tra il 13 e il 28 ottobre, compie atti vandalici nell’appartamento della donna, causando danni significativi.
Il giudice per le indagini preliminari descrive le azioni dell’uomo come “condotte persecutorie” caratterizzate da “una pervicacia e una frequenza a dir poco assillanti ed eterogeneamente penetranti nella sfera intima e personale della vittima.” Si tratta di una strategia ossessiva di controllo e logoramento psicologico.
La vittima, costretta a vivere nel terrore, smette di lavorare e di uscire di casa da sola. L’ossessivo possesso e il rancore del 33enne sono così intensi da spingerlo persino a cercare di procurarsi acido, il che rappresenta un ulteriore elemento di preoccupazione.
Il 33enne, originario di Roma ma residente a Milano, è stato catturato mentre tentava di procurarsi acido corrosivo. Le sue chiamate a una ferramenta locale rivelano un intento preoccupante e gettano luce su una serie di eventi inquietanti.
Le forze dell’ordine, tra cui i carabinieri della stazione Milano Porta Monforte, hanno condotto un’indagine che ha rivelato una serie di azioni sempre più preoccupanti. L’arresto del 33enne, avvenuto venerdì, rivela una “preoccupante progressione criminosa.”
Le indagini svelano una dimensione virtuale ossessiva, con centinaia di telefonate anonime, tentativi di accesso ai profili social e cambiamenti nelle informazioni personali della vittima. Messaggi da numeri stranieri con immagini della strada in cui vive la donna cercano di dimostrare una presenza costante.