Gli studenti universitari di Milano stanno portando avanti una protesta contro il caro affitti, manifestando con determinazione davanti all’Università Statale.
Il collettivo “Cambiare Rotta Milano” è il promotore di questa iniziativa e si dichiara un’organizzazione giovanile con una forte connotazione comunista.
Nonostante le mobilitazioni intensificate durante la primavera, gli studenti sostengono che nulla sia cambiato in merito al problema del caro affitti, che continua a pesare sui loro bilanci e a minacciare il loro diritto allo studio.
Gli studenti adottano uno slogan significativo: “Stanchi di attendere“.
Questo slogan riflette la loro crescente frustrazione nei confronti di promesse vuote e soluzioni insufficienti, che ritengono siano state loro offerte in passato.
La protesta milanese contro il caro affitti è parte di un movimento nazionale più ampio, con altre università italiane che partecipano alle mobilitazioni. Gli studenti a Milano invitano tutti i loro colleghi a unirsi alla causa, utilizzando il motto “Porta la tua tenda”
Il principale obiettivo di questa protesta è la tutela del diritto allo studio.
Gli studenti ritengono che le soluzioni precedentemente proposte, come il canone concordato, siano insufficienti e non affrontino in modo adeguato il problema del caro affitti.
Il collettivo “Cambiare rotta Milano” sottolinea la propria indipendenza rispetto al centro sinistra, criticando alcune delle misure proposte dal Partito Democratico (Pd). Gli studenti chiedono l’abolizione della legge 431/98, la reintroduzione dell’equo canone, il divieto di accesso ai privati ai bandi della legge 338/2000, studentati pubblici e accessibili e un reddito studentesco.
Gli studenti sono determinati a ottenere risposte concrete al problema del caro affitto e a garantire il diritto allo studio e alla casa per tutti.
Un’assemblea pubblica futura è prevista per il 28 settembre alle 14 al Controchiostro occupato in Statale, seguita da una mobilitazione nazionale il 19 ottobre, in collaborazione con Asia Usb (sindacato inquilini) e il movimento per il diritto all’abitare.