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Regione Lombardia respinge ancora una volta la richiesta di patrocinio che l’Arcigay di Milano aveva chiesto per il Pride 2022, la manifestazione per i diritti della comunità Lgbtq+ che si terrà il 2 luglio in città.
La regione nega il patrocinio perché in precedenza alcuni episodi “hanno provocato critiche istituzionali e dell’opinione pubblica”. Evidente il riferimento a quanto accaduto al Pride di Cremona, durante il quale alcuni attivisti hanno portato in corteo una statua della Madonna con il seno in vista.
In una lettera indirizzata ad Arcigay e firmata dalla dirigente dell’area programmazione e relazioni esterne si legge: “Regione Lombardia condivide l’importanza di iniziative dedicate a promuovere coesione, parità, sensibilizzazione e rispetto delle identità e dei diritti politici, umani, sociali, civili”.
Poi la doccia fredda: “a seguito delle verifiche e delle riflessioni interne e a seguito di episodi che hanno provocato critiche istituzionali e dell’opinione pubblica, è stato ritenuto di non concedere il patronato istituzionale di Regione Lombardia alla parata del prossimo 2 luglio“.
Nei giorni scorsi il consiglio regionale aveva approvato una mozione per illuminare il Pirellone con i colori dell’arcobaleno e garantire una presenza istituzionale della Regione alla parata.
Questa decisione ha provocato una disputa politica tra maggioranza e opposizione. Alex Galizzi (Lega) ha dichiarato: “La giunta regionale ha ripotato ordine. È stato un errore madornale approvare la vecchia mozione: un errore che finisce per confondere gli elettori e dare uno spaccato falsato di quello che rappresentano simili iniziative”.
Max Bastoni, consigliere della Lega, ha attaccato: “Mi attendo un atto di responsabilità verso i contribuenti lombardi che sarebbero costretti a partecipare alle spese dell’illuminazione del Pirellone coi colori arcobaleno”.
E ha concluso: “Perché mai su un tema divisivo, che esula dai diritti civili e approda alla teoria gender e all’utero in affitto, dovrebbero pagare tutti i lombardi?“.
Paola Bocci, consigliera regionale del Pd, ha affermato: “Negando il patrocinio la giunta regionale perde un’occasione per dimostrare la sua vicinanza alla comunità Lgbtq+. A maggior ragione ha valore la presa di posizione del consiglio che a maggioranza, sebbene a voto segreto, ha imposto la partecipazione ufficiale della Regione e l’illuminazione di Palazzo Pirelli.
Evidentemente, con buona pace della Lega, certe posizioni omofobe e retrograde non sono condivise nemmeno da tutti gli esponenti del centrodestra“.
Deluso e rammaricato Fabio Pellegatta, presidente di Arcigay Milano: “Abbiamo fatto una richiesta, come ogni Pride. Quanto fatto dalla Regione si inserisce nel solco di quello che abbiamo visto negli ultimi anni nonostante quello che succede in Italia in termini di discriminazioni“.
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