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Il 50% delle fontane ornamentali meneghine verrà disattivato entro la fine della settimana, come previsto dall’ultima ordinanza firmata dal sindaco Beppe Sala.
La chiusura delle fontane non è dovuta solo alla crisi idrica: a giocare un ruolo fondamentale vandali e incuria. In piazza Schiavone sono stati gettati dei rifiuti nell’acqua paludosa, in via Odazio, invece, vi sono biciclette spiaggiate. La fontana di Principe Eugenio è guasta, senz’acqua e piena di rami. La situazione non migliora neanche da piazzale Lugano a Parco Solari-Giussani, tantomeno da piazza Tricolore a piazza Tirana.
In queste ore tutte le fontane verranno spente.
Le 580 ‘vedovelle’ presenti in città rimarranno attive per dissetare i cittadini e garantire idratazione gratuita ai turisti in vista delle nuove ondate di calore. L’acqua non prelevata è inoltre immediatamente rivalorizzata tramite l’acquedotto per uso irriguo. Il comune invita la cittadinanza ad attuare comportamenti volti ad un uso razionale e corretto dell’acqua potabile.
Palazzo Marino rende noto: “Il provvedimento prevede che su tutto il territorio comunale siano attuate alcune limitazioni a cominciare dal divieto di prelievo per l’annaffiatura di giardini e prati, con l’esclusione dell’irrigazione destinata a nuovi impianti di alberi, arbusti e opere pubbliche”.
Non sarà consentito lavare l’auto autonomamente fuori dagli impianti di autolavaggio. Vietato riempire fontane ornamentali, vasche da giardino e piscine su aree private, con l’avvertenza che può essere conservata l’acqua presente nell’invaso opportunamente trattata, fatta eccezione per fontane naturalistiche e specchi d’acqua con la presenza di fauna e flora ittica.
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