La neve scende su Milano proprio alla vigilia del 28 dicembre quando, entrati in zona arancione, i negozi potevano finalmente gioire per la riapertura.
La voglia di ripartire invece è stata sostituita dallo sconforto quando i negozianti si sono ritrovati colpiti dai disagi provocati dalla neve. Tra le fila degli spalatori dell’Amsa anche gli studenti.
Il 28 dicembre 2020 doveva segnare la riapertura dei negozi e invece per molti negozianti è stata una giornata passata a spalare la neve e a contare i danni.
La neve caduta su Milano nella notte del 27 ha fatto risvegliare i commercianti in una città completamente innevata e per molti è stato difficile anche solo spostarsi per riaprire i negozi.
Coloro che invece sono riusciti ad arrivare ai propri negozi hanno dovuto spalare la neve davanti al loro marciapiede, nei casi meno gravi. Altri, purtroppo, hanno dovuto constatare anche i danni. Molti i bar che hanno trovato gli ombrelloni e i tavolini lasciati nei dehors rotti sotto il peso della neve caduta. Danni ingenti che pesano economicamente su una categoria già colpita dalle chiusure imposte dal Coronavirus.
Una vera e propria emergenza neve, che nella giornata di ieri ha richiesto l’inserimento d’urgenza di 400 nuovi spalatori.
Tra questi anche alcuni studenti maggiorenni, che hanno scelto di aiutare la città in un momento così difficile. Per loro 13 euro l’ora, per lavorare no stop fino ad emergenza conclusa, ma per i ragazzi è stato l’occasione per vedere la città sotto una veste diversa e anche per sviluppare il senso di appartenenza alla comunità.