Nuovamente in fuga da Milano prima del lockdown, ma questa volta la fuga sembra essere più organizzata e metodica.
Già nell’ultimo weekend di ottobre in molti si sono spostati nelle seconde case in montagna. Così mete solitamente turistiche come Bormio o le Valli Bergamasche vengono ripopolate, in cerca di luoghi in cui si possa passeggiare all’aria aperta, senza aver paura di violare le norme previste dell’ultimo DPCM.
Il Coronavirus, l’aumento dei contagi e le conseguenti norme per limitare la curva dei contagi in aumento mette nuovamente in fuga le persone da Milano.
Questa volta però la fuga è ben organizzata. Si va verso le seconde case, le case in cui solitamente ci si sposta per passare le vacanze. In molti si sono spostati già nell’ultimo weekend di ottobre, favoriti anche dallo smart working. Altri invece hanno già attivato i servizi essenziali nelle loro abitazioni, in caso di emergenza. Si sta inoltre anche registrando un improvviso picco di richieste di affitto, le cui trattative spesso vengono finalizzate anche online, senza effettuare il sopralluogo.
Contenti ovviamente i sindaci dei comuni montani. “In un certo senso il Covid può aiutare a ripopolare la nostra montagna. Se potessimo contare sulla fibra ottica, che ancora non abbiamo, tanti professionisti svernerebbero sicuramente da noi” commenta il sindaco di Campodolcino, nella valle di Valchiavenna, Enrica Guanella.