Focolaio da Coronavirus all’ospedale Niguarda di Milano? Dopo i casi accertati all’interno del padiglione di Oncologia, con i pazienti trasferiti in altri reparti e le attività di bonifica svolte nelle giornate del 9 e 10 giugno, è arrivata la nota della direzione ospedaliera meneghina a tranquillizzare i cittadini del capoluogo lombardo.
Il Niguarda, infatti, sottolinea come il termine ‘focolaio’ sia eccessivo: “I casi registrati sono 11 su 190 tamponi effettuati, la diffusione è stata quindi contenuta”. Anche perché il numero di contagi da Coronavirus non è assolutamente allarmante: “Nessuno dei contagiati ha presentato un quadro clinico tale da richiedere il ricovero”.
L’ospedale milanese ha inoltre evidenziato come i controlli siano fortemente scrupolosi in queste settimane: “I tamponi sono stati effettuati per la seconda volta (tampone naso-faringei e test sierologici erano già stati fatti ad aprile senza rilevare criticità) tra la fine di maggio e l’inizio di giugno dopo che qualcuno degli operatori ha presentato dei sintomi riconducibili al Coronavirus, seppur in modo lieve”. I contagi del personale sanitario del Niguarda sono nati dalla positività di un medico specializzando nel reparto di oncoematologia.
A tal proposito, il Niguarda specifica come: “I pazienti sono stati spostati in un’area adiacente, perché abbiamo sanificato come precauzione in più, per assicurare una maggiore sicurezza. Questo per il fatto che comunque abbiamo a che fare con lungodegenti particolarmente fragili e che vivono una socialità al di fuori del reparto”. Il rischio, secondo il nosocomio meneghino, era che persone ricoverate potessero contrarre il virus e poi diffonderlo all’ambiente esterno.
Numeri alla mano, la media dei positivi al Coronavirus al Niguarda è pari al 6% contro: “Una media regionale dell’8%”. Dopo la conferma dei primi soggetti positivi tra il personale sanitario, la direzione ospedaliera ha ordinato test a tappeto per tutte le 190 persone che lavorano nel reparto e negli ambulatori del day hospital oncologico.
Inoltre anche i pazienti del reparto di Oncologia sono stati sottoposti a tampone rino-faringeo ma, fortunatamente, nessuno è risultato positivo al Coronavirus. Gli 11 operatori sanitari contagiati tra metà maggio e l’inizio di giugno si trovano in quarantena. Nel pomeriggio del 10 giugno, inoltre, tornerà accessibile il reparto di oncoematologia, che conta una trentina di posti letto. E dal Niguarda ci tengono a precisare che: “L’attività qui comunque non si è mai fermata: i pazienti ricoverati continuano il loro normale iter terapeutico”.