Migliaia di persone che hanno sposato le idee del cosiddetto gruppo dei gilet arancioni si sono riversate in Piazza Duomo a Milano per dare origine ad una manifestazione di protesta: durante l’evento hanno però violato qualsiasi norma anti contagio da coronavirus non rispettando né il distanziamento sociale né l’obbligo di indossare la mascherina.
A poca distanza dalla manifestazione è giunta la riprovazione del sindaco Beppe Sala. Di fronte alla mancanza del rispetto delle regole in una città come quella di Milano che “faticosamente sta cercando di uscire da una difficile situazione“, ha chiesto al Prefetto di denunciare gli organizzatori del sit-in. La presenza di qualche positivo nel folto gruppo avrebbe infatti potuto alimentare una catena di contagio, proprio nel momento in cui si chiede la massima prudenza per evitare nuove restrizioni.
Dalle immagini è infatti possibile notare diverse persone ammassate che non hanno mantenuto la distanza di sicurezza di un metro e altrettante prive dei dispositivi di sicurezza. C’era poi chi, pur indossando una mascherina, la teneva abbassata lasciando scoperti naso e bocca, i due principali canali di trasmissione del virus. Violando dunque la norma prevista dall’ordinanza regionale che prevede l’obbligo di utilizzarla.
A prendere la parola è stato il leader del movimento Antonio Pappalardo, politico ed ex carabiniere candidato alle elezioni regionali umbre del 27 ottobre 2019.
Anch’egli senza mascherina, ha tenuto un discorso al megafono all’interno di uno spazio di sicurezza creato da alcune persone addette alla security. Dietro di lui, oltre le transenne provvisorie, assembramenti, centinaia di bandiere italiane e striscioni stesi a terra.
Il movimento è sceso in piazza per chiedere la fine dell’attuale governo Conte, l’avvio di un nuovo governo nazionale votato dal popolo e il ritorno alla lira italica.
Una richiesta, la prima, analoga a quella dei cittadini che hanno manifestato per le vie di Roma. A differenza di Milano dove si è tenuta un’iniziativa pacifica, nella Capitale si sono però verificati scontri con le forze dell’ordine.