Ha forse trovato giustizia Donato Carbone, l’uomo di 63 anni rimasto ucciso lo scorso 17 Ottobre, nei box di un condominio.
Due uomini sono stati arrestati, per l’omicidio avvenuto a Cernusco sul Naviglio: uno per averlo ordinato, l’altro per averlo eseguito. Stando a quanto scritto dai militari i due avrebbero agito a causa di alcune controversie. Il contrasto sarebbe infatti nato per delle attività economiche finite sotto indagine che vedevano coinvolti sia la vittima che i carnefici. Sembra infatti che i due ora arrestati fossero usurai e che Carbone fosse coinvolto nella faccenda.
La sera del 17 Ottobre, verso le 19, un condomine della vittima si stava recando al suo garage e in quel momento trovò il corpo esanime. Donato Carbone si trovava seduto al posto di guida della sua vettura, circondato da undici bossoli di pistola, evidentemente non andati tutti a segno. La scena indusse le forze dell’ordine a pensare si trattasse di un killer poco esperto.
Un altro elemento fu utile per arricchire le indagini, ovvero gli occhiali da vista della vittima trovati a qualche metro dalla macchina. Ciò lasciò pensare a una colluttazione avvenuta precedentemente e lontana dal luogo del delitto. Dalle indagini a primo impatto scaturì la figura di un uomo normale. Un piccolo imprenditore che dopo aver lasciato la sua attività per un problema di salute, si occupava di portare all’asilo i suoi nipotini e passatempi innocui.
Il movente, quindi, sembrava essere legato ad una questione economica.