E’ stata emessa la sentenza per Morris Ciavarella, che ha partecipato al pestaggio del tassista Luca Massari.
E’ la legge, d’accordo, ma non possiamo non dirci stupiti dalla sentenza sul caso Massari, emessa ieri: leggiamo su Repubblica che Morris Ciavarella,il 31enne che lo scorso ottobre partecipò al brutale pestaggio del tassista Luca Massari (sferrando una – fatale – ginocchiata in faccia), è stato condannato a soli 16 anni di reclusione.
Il pm Tiziana Siciliano aveva chiesto per lui 30 anni di carcere per omicidio volontario aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi. Il giudice invece ha escluso la prima aggravante e ha concesso le attenuanti.
Spiega il quotidiano:
“Partendo dalla pena base dell’omicidio volontario, 24 anni, l’ha ridotta a 16 per lo sconto di un terzo previsto dal rito abbreviato”
Gli altri due imputati sono invece stati rinviati a giudizio: i due fratelli Stefania e Pietro Citterio saranno a processo a partire dal 19 ottobre.
Cristiana Totis, legale dei familiari del tassista, ha commentato:
“La risposta della giustizia c’è stata, perché l’importante era che stesse in piedi l’accusa di omicidio volontario e così è stato”
Andrea Locatelli invece, legale di Ciavarella, ha dichiarato:
“Nessuna richiesta di appello. Viste le richieste del pm consideriamo questo un primo step e un successo difensivo, anche se la configurazione giuridica corretta per noi sarebbe quella di omicidio preterintenzionale”
Secondo la difesa infatti l’uomo non voleva uccidere.
Il sindaco di Milano Giuliano Pisapia ha inviato nel tardo pomeriggio di ieri un messaggio alla famiglia:
“Pensando in questo momento al grande dolore dei familiari di Luca, che abbraccio idealmente a nome di tutta la città, condivido con loro il sentimento di una giustizia finalmente compiuta di fronte a un’uccisione barbara e assurda. Milano è vicina alla famiglia e ai colleghi di Luca Massari, che resterà nella nostra memoria per sempre”
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