Dopo l’ennesima denuncia (un esposto presentato alla Procura di Como quattro giorni fa come riporta il Corriere) Sos Racket e Usura ha ricevuto l’ennesima intimidazione: a Parabiago infatti è stato dato alle fiamme il chiosco di fiori del presidente, Frediano Manzi.
Un vero e proprio avvertimento che arriva dopo la denuncia di un’organizzazione criminale che pretende e riscuote il pizzo da 30 imprenditori della zona. Il 30 settembre 2009 ignoti avevano esploso sette colpi di pistola contro la porta dello stesso chiosco.
Emanuele Fiano, responsabile forum Sicurezza del Pd ha reso nota la notizia:
“A Manzi, da sempre impegnato nella lotta alla criminalità organizzata e a tutti i tipi di soprusi che le mafie nell’area milanese compiono nei confronti di migliaia di cittadini, va tutta la nostra solidarietà e l’assicurazione che continueremo insieme le battaglie che già stiamo facendo su questi temi.
Alle autorità dell’ordine pubblico rivolgiamo un appello perché venga garantita la sicurezza e l’incolumità di chi, come Frediano, rischia in proprio per combattere la criminalità. Frediano Manzi non va lasciato solo nelle sue battaglie e non lo sarà”
Manzi ha fatto sapere che tre settimane fa al suo negozio è arrivata una telefonata per ordinare una corona di fiori per lui, “e 10 giorni fa sono stato seguito in auto e mi hanno persino chiamato a casa per dirmi che sapevano che ero arrivato.
Io e la mia famiglia siamo a rischio”.
Segnala il Corriere che Manzi è sottoposto a una tutela “dinamica”, che prevede il passaggio di pattuglie sotto la sua abitazione e davanti ai suoi negozi.