Diciamocelo. Lo 'strappetto alla regola' da ragazzini lo abbiamo fatto tutti: la birretta bevuta di nascosto a 16 anni alla festicciola o il bicchierino di spumante per festeggiare l'ultimo giorno di scuola.
Il problema è che adesso, nelle nuove generazioni, non sembra più esserci lo 'strappetto'. Lo dimostrato i dati forniti dall'assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna
"Una nostra ricerca ci dice che il 40% dei 15enni milanesi ha già vissuto l’esperienza di almeno una sbronza"
Non ci stiamo a creare inutili allarmismi, si sa che "non tutti i ragazzi sono così", ma fatto sta che
"si stanno diffondendo tra i giovanissimi i casi di dipendenza dall'alcol e le malattie collegate, cardiovascolari, epatiche e danni celebrali"
Evidentemente per alcuni che sanno 'darsi una regolata' ce ne sono altri che non conoscono limite.
Allora tocca al "Comune=mamma" porre dei divieti. Bisogna intervenire prima che il fenomeno vada fuori controllo: i responsabili della Croce Rossa raccontano che al venerdì e al sabato sera il 50% degli interventi serve a soccorrere giovani e giovanissimi sbronzi, ragazzi e ragazze. Parliamo di un'ambulanza su due.
Quando si beve così giovani il fisico non è abituato a reggere, e stanno sempre più male le ragazze, che tendono a bere a stomaco vuoto per la paura d'ingrassare.
Oltre al divieto di vendita, sacrosanto, vanno obbligatoriamente affiancate politiche di informazione e prevenzione. Chi non ha pensato "eh ma poi basta andare fuori dal Comune a comprare alcolici o chiedere a un ragazzo più grande"?.
Bisogna combattere questo modo di pensare, l'idea di trovare la scorciatoia per bere e devastarsi lo stesso. Nessuno vuol fare del proibizionismo o 'tolleranza zero', ma bisogna mettere i giovani al corrente dei pericoli che si corrono. Cosa che comunque non tocca solo al Comune, ma anche alle singole famiglie.
Dall'altro lato serve anche una lotta durissima contro l'abusivismo, come chiede Lino Stoppani, presidente dei locali pubblici milanesi:
"chi controllerà che fuori da una discoteca i ragazzi non trovino un ambulante pronto a venderti sottocosto quello che a noi è proibito?"
Di sicuro i divieti possono rivelarsi un'arma a doppio taglio, ma, come conferma l'attrice Lella Costa:
"ha un merito questa ordinanza: puntare i riflettori su un tema, quello dell'alcol, spesso sottaciuto"