Questa notte la cittadina di Bresso è stata lo scenario di una tragedia familiare, che ne ricorda molte altre (tra cui quella di un paio di anni fa avvenuta a Monza): un padre ha ucciso il figlio disabile e poi si è tolto la vita.
Il settantenne probabilmente era esasperato dalle continue crisi notturne del figlio 42enne che è disabile psichico. I vicini infatti riferiscono che il figlio si svegliasse spesso durante la notte e iniziasse a urlare e a dare pugni alle pareti.
Così forse ha avuto un improvviso raptus e ha iniziato ad accoltellarlo più volte, riducendolo in fin di vita. Al momento è ricoverato in prognosi riservata in ospedale.
L'anziano ha anche ferito anche la moglie che forse era intervenuta per difendere il figlio (forse si era svegliata per le sue urla) e si è suicidato, gettandosi dalla finestra della sua abitazione al quinto piano.
I militari avrebbero tentato una ricostruzione dei militari: il padre si sarebbe svegliato durante la notte e avrebbe preso un coltello da cucina con la lama di 30 centimetri come scrive il Corriere. Sarebbe poi andato nella stanza del figlio e lo avrebbe colpito una ventina di volte.
Anche la moglie è stata colpita, ma sarebbe riuscita a uscire urlando dall'appartamento cercando aiuto dai vicini, che hanno chiamato i carabinieri. Non si sono allarmati in un primo momento proprio perchè le urla del disabile erano frequentissime.
Ma proprio mentre arrivavano le forze dell'ordine l'anziano si è gettato nel vuoto dopo aver scavalcato una finestra della casa ed è morto poco dopo l'arrivo dei soccorsi. Purtroppo spesso le famiglie dei disabili si trovano sole ad affrontare questo problema e non è la prima volta che si verificano episodi del genere.