Ispirandoci all'articolo del Corriere proviamo a fare un attimo il punto della situazione in vista della "domenica di fuoco" del 5 aprile(foto Jesus Encinar).
Partiamo dall'inizio: Forza Nuova indice un convegno che si terrà appunto il 5 aprile a Milano, con location ancora da comunicare.
In seguito alla notizia alcune sezioni dell'Anpi milanese e altri esponenti lanciano un appello sul web: lo scopo è quello di chiedere al sindaco (che è figlia di un partigiano deportato a Dachau) di attivarsi con il prefetto e il questore per impedire la manifestazione.
Il rischio è che si creino situazioni come quelle successe a Bergamo in occasione dell'apertura di una sede di Forza Nuova qualche settimana fa, o situazioni come quelle dell'apertura di Cuore Nero e tornando indietro di tre anni si teme un nuovo "11 marzo 2006".
Quel giorno infatti, come molti ricordano, ci furono violenti scontri tra manifestanti non autorizzati (che protestavano contro una manifestazione autorizzata dell'estrema destra) e la polizia.
Tornando al convegno dell'estrema destra: si chiama "La Nostra Europa: popoli e tradizione contro banche e poteri forti" e vedrà la partecipazione di esponenti oltre che di Forza Nuova del Front National, del British National Party e del Proti Grammi.
La Moratti ha già comunicato che non vieterà il raduno nonostante le proteste
"Sono manifestazioni di idee, se non ci sono problemi di ordine pubblico non mi sento di intervenire"
Già il Palazzo delle Stelline, forse per paura di disordini se prima aveva dato la sua disponibilità, ha annunciato la sua disdetta. Forza Nuova pertanto si è spostata all'Hotel dei Cavalieri e minaccia cause sia alla Stelline che contro chi "continua a diffamarci […] dato che l'oggetto del convegno, com'è noto, non sarà il negazionismo bensì la crisi politico-economica europea e le nostre consequenziali proposte" come spiega Roberto Fiore, segretario di Forza Nuova.
Organizzata a tempo record una contro-manifestazione con migliaia di persone in piazza della Scala, che si riuniranno per un happening antifascista.
Si chiede il Corriere, ma anche noi ci chiediamo
che ruolo e che spazio avranno i gruppi di opposizione più estremisti? È la memoria della cronaca recente a rendere l’aria molto tesa
C'è un altissimo rischio rappresentato dai gruppi che potrebbero cercare il contatto a tutti i costi con cortei estemporanei e non autorizzati verso piazza Missori, come avvenne proprio nel 2006.
Mentre la questione è approdata persino a Roma, il resto della politica milanese continua a bisticciare sulla faccenda. Fiore ha invitato Penati a partecipare al convegno "accompagnato da altri importanti amministratori della provincia lombarda".
"Se infatti egli ha tanto tempo da spendere per attaccare noi, forse ne troverà anche per interloquire con i cittadini milanesi che verranno al convegno per confrontarsi sulla sicurezza oltrechè sulla crisi"
Penati dal canto suo accusa il vice sindaco Riccardo De Corato di essere "un vecchio fascista"
"Ricordo a Riccardo De Corato che, in qualità di vice sindaco, rappresenta una città medaglia d'oro della Resistenza: prenda le distanze dalle tesi negazioniste che saranno al centro del raduno"
De Corato ha risposto
"Penati farebbe bene a prendersela con se stesso anzichè accusare ingiustamente il Comune, ma evidentemente continua a soffrire di amnesie che causano manifesti sdoppiamenti della personalità. E' stato lui stesso a chiedere la convocazione del Comitato per l'ordine e per la sicurezza pubblica salvo poi non farsi vedere e mandare un suo delegato. E ora il presidente della Provincia ha la faccia tosta di prendersela con Palazzo Marino"
E gli dà del "mago"
"Constato che Penati ha doti di preveggenza, visto che immagina per il prossimo 5 aprile il tragico film già visto lo scorso 11 marzo in corso Buenos Aires. Il presidente della Provincia avrebbe però fatto meglio a non esternare le sue qualità divinatorie, lasciando ai maghi il compito di recitare oroscopi. Perchè il riferimento, pericoloso e irresponsabile, potrebbe ingenerare messe in atto e rischia di essere letto da certi esagitati come un'istigazione a emulare quei gravi danneggiamenti"
Forse però è un rischio reale e non solo immaginato da Penati.
Il Giornale, forse un po' in modo allarmista, parla di "prove di guerriglia" riferendosi al meeting organizzato fuori dall'hotel in preparazione di domenica. Certo è che il rischio che gli animi tra l'interno e l'esterno del Dei Cavalieri si infiammino (specialmente quelli delle "teste calde") è altissimo. Speriamo che quello di domenica sia un vero happening culturale per dimostrare che "non si è buoni solo a incendiare le macchine di Corso Buenos Aires".