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Il prefetto Gian Valerio Lombardi ferma la commissione antimafia che dovrebbe vigilare su Expo 2015

Una volta che il Consiglio Comunale si è deciso arriva il prefetto Gian Valerio Lombardia fermare la non ancora nata Commissione Comunale d'Inchiesta Antimafia che dovrebbe vigilare sulla regolarità degli appalti dell'Expo.

Il prefetto ha scritto una lettera di tre pagine al sindaco Letizia Moratti, specificando che la Commissione,come spiega il Corriere, "Non ha i poteri necessari per condurre un lavoro del genere e, comunque, la competenza specifica in materia di sicurezza è dello Stato e non dei Comuni".

La Commissione insomma non rientra nelle competenze del Comune, perché Palazzo Marino non può accedere agli atti riservati nè alle carte della magistratura. Tutto ciò lo può fare solo la Commissione d'Inchiesta Parlamentare Antimafia.

Ormai si allungano i tempi di tutte le cose che riguardano Expo: è quasi un anno che si parla dell'allarme per il rischio di infiltrazioni mafiose negli appalti delle opere Expo. La Moratti inizialmente aveva dato il suo benestare per una commissione antimafia, ma il Pdl aveva annunciato che non l'avrebbe votata. Poi solo qualche giorno fa erano riusciti a mettersi d'accordo all'unanimità (49 voti tutti favorevoli).

La commissione doveva essere composta da 25 consiglieri, con esponenti delle autorità inquirenti, investigative e di pubblica sicurezza, operanti a livello nazionale e locale.

Pierfrancesco Majorino è scontento

"Credo che il prefetto si sia dimenticato che alcune settimane fa, nel suo ufficio, mi aveva detto che era d'accordo con la Commissione antimafia. Mi sorprende una dichiarazione di questo genere. Ha il sapore di una scelta politica. È un'opinione e come tale va ignorata"

E quindi Forza Italia ritorna sulla idea originaria

"Noi avevamo dato il nostro assenso a una condizione: che i rappresentanti delle forze dell'ordine e i magistrati fossero membri esterni della Commissione. Se viene meno questo elemento viene meno il ruolo e il senso della Commissione"

Gallera spiega anche che

"Avevamo espresso parere contrario perché la Commissione non aveva poteri. Poi dopo gli attacchi anche da parte del giudice Salvini, per non sembrare quelli che volevano sottrarsi al contrasto alle mafie, abbiamo votato la Commissione. A una condizione: che collaborasse anche la magistratura insieme alla forze dell'ordine. Adesso, bisognerà riconsiderare tutta la questione"

D'accordo il vicesindaco, Riccardo De Corato

"Avevo già detto che invece di fare una commissione d'inchiesta senza poteri e senza la possibilità di lavorare sarebbe stato meglio istituire una commissione di studio. Invece il centrosinistra ha insistito obbligandoci a questa scelta. Era evidente che ci sarebbe stato un intervento di questo genere da parte del Prefetto"

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