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T Red truccati: pronti i ricorsi, arrestato l'inventore dei semafori "intelligenti"

Verde speranza per le migliaia e migliaia di automobilisti multati dai famigerati T-Red (o Rex, che dir si voglia), ovvero quelle apparecchiature studiate per rivelare le infrazioni semaforiche. Se ne è sempre occupato ampiamente Dallapartedichiguida, dato che alcuni Comuni italiani hanno deciso di approfittarsi della situazione per piazzare semafori “intelligenti” un po’ ovunque per “fare cassa”.

Il dispositivo funziona così: in caso di passaggio di un semaforo con il rosso la telecamera fa una foto e commina una sanzione. Ma alcuni semafori sono stati tarati in modo da fare più multe possibili, facendo durare il meno possibile il giallo e rendendo impossibile l’attraversamento senza essere sanzionati. Uno dei casi più eclatanti era stato quello registrato dal comune di Segrate di cui vi avevmo parlato diverse volte.

Dallapartedichiguidaspiega che

Il problema è che mettere con le spalle al muro quei Comuni che soffrono di eiaculazione precoce diventa problematico. Il motivo? Il Codice della strada non fissa il tempo del giallo, che è a discrezione del Comune stesso. Un’arma di difesa eccezionale per i Comuni.

Ma forse qualcosa si sta muovendo

Da qualche tempo, pare che la Magistratura stia mettendo il naso in strane situazioni. Del tipo: io ditta che faccio l’apparecchio mi metto d’accordo con te, Comune, per fregare il maggior numero di automobilisti possibile; dopodiché ci spartiamo il bottino. 

Dopo numerosi sequestri infatti hanno arrestato il “papà” del T-Red, l’ingegner Stefano Arrighetti. E’ stato è accusato dalla Procura di Verona di avere “truffato il ministero dei Trasporti e di frode in pubbliche forniture”.

Come spiega il Corriere, Arrighetti avrebbe omologato un apparecchio fatto in un modo e ne avrebbe commercializzato uno diverso, privo delle necessarie approvazioni ministeriali.

Il suo avvocato, Rosario Minniti, spiega che

“La Procura di Milano, che certo non può ritenersi meno qualificata di quella di Verona, ha minuziosamente valutato il funzionamento del T-Red e la relativa omologazione ministeriale escludendo qualunque loro incidenza sul regolare accertamento degli illeciti contestati agli automobilisti. Contrariamente a quello che risulta annotato nel provvedimento cautelare, il relè, sul quale è concentrata l’attenzione della Procura di Verona, non ha alcuna incidenza causale sul corretto funzionamento dell’apparecchiatura omologata. È sconcertante che uno scienziato della levatura di Arrighetti sia stato privato della libertà prima essere interrogato, come avevo chiesto con atto depositato il 28 novembre 2008”

Nella stessa inchiesta sono state indagate per truffa e falso in atto pubblico oltre 100 persone tra cui 63 comandanti della polizia municipale di 80 comuni d’Italia.

E se si dimostrerà che il sistema non è omologato, la multa è illegittima e quindi l’automobilista può contestare la multa o tentare di chiederne il rimborso e i danni. Per quelle già pagate si potrà cercare di ottenere rimborso e danni.

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