Ci scrive Edizioni Ambiente in merito a questo post, informandoci di un interessante incontro che si terrà il prossimo 3 maggio.
Il clima in questi giorni è argomento "caldo", non solo per le temperature che si profilano nei prossimi mesi, ma anche per l'emergenza acqua che rischia di colpirci.
Giovedì 3 maggio, alla Fondazione Eni Enrico Mattei, ci sarà modo di discuterne alla presentazione di “Clima: istruzioni per l’uso” di Alessandro Farruggia e Vincenzo Ferrara.
Alla fondazione Eni Enrico Mattei – Corso Magenta 63, Milano – si parlerà di emergenza climatica, e di come alcuni dei fenomeni atmosferici estremi possano rischiare di destabilizzare i nostri comuni parametri in fatto di clima e ambiente.
A suggerire il tema del dibattito il nuovo libro di Alessandro Farruggia, giornalista scientifico, e Vincenzo Ferrara, climatologo dell’Enea: Clima: istruzioni per l’uso, pubblicato da Edizioni Ambiente. "Che cosa è il clima? Che cosa viene definito come ‘sistema climatico’? Quali sono la dimensione reale e l'orizzonte temporale dei rischi la cui origine viene fatta risalire alle mutazioni del clima? E di cosa si discute a livello internazionale?".
Questi alcuni dei quesiti cui Clima: istruzioni per l’uso vuole rispondere.
Giovedì 3 maggio insieme agli autori ci saranno Carlo Carraio e Alessandro Lanza della Fondazione Eni Mattei, che partendo dal testo tenteranno di esplorare il tema e quindi di attivare un confronto sulle strategie per arginare il problema del radicale cambiamento climatico in atto.
Vincenzo Ferrara, che ha lavorato per anni come responsabile del Progetto Speciale Clima dell’ENEA ed è stato Focal Point nazionale dell’IPCC dal 1992 al 2006, e il giornalista Alessandro Farruggia hanno scritto a quattro mani questo prezioso testo per tentare di ricomporre il quadro in cui collocare l’uragano Katrina, ma anche le estati sempre più calde degli ultimi anni.
“Il clima, infatti, sta cambiando in maniera troppo intensa perché questo non comporti effetti sulle comunità umane e troppo velocemente perché gli ecosistemi possano adattarvisi”. Se perturbiamo l’equilibrio del sistema climatico, infatti, nessuno sa esattamente come e con che velocità potrebbero evolvere le cose: mancano le certezze, ma il rischio di un significativo (e forse anche eclatante) cambiamento climatico nei prossimi decenni, o entro la fine del 2100, esiste concretamente.
Ed è un rischio che si fa sempre maggiore se le perturbazioni che introduciamo nel sistema climatico diventano più intense e più prolungate nel tempo.
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