Cosa vedere nei dintorni di Bovisa? Tanto; è una zona affascinante ricca di storia e un'architettura mozzafiato
Il quartiere Bovisa di Milano è una zona conosciuta per la sua ricca storia, dalla cultura vibrante all’architettura mozzafiato: una lista di che cosa vedere nei dintorni.
La trasformazione del quartiere Bovisa
Bovisa è uno dei quartieri a nord di Milano protagonista di una profonda trasformazione: da quartiere agricolo è ora un quartiere post industriale, diventano un polo di innovazione. Dove un tempo c’erano industrie e laboratori oggi sorgono locali, gallerie d’arte e di design.
La Bovisa è una delle sedi del Politecnico di Milano: la zona è divisa in due campus universitari, quello est per la Facoltà del Design e quello ovest per Ingegneria, imperdibile una visita alla struttura.
Nel quartiere è possibile, poi, fare una visita ai tralicci dei vecchi gasometri: nel 1905 l’Union des Gaz iniziò la costruzione delle nuove e imponenti «Officine», in grado di produrre 300.000 metri cubi al giorno di gas, raddoppiando la disponibilità di gas in rete per l’illuminazione della città. Il gasometro della Bovisa è uno dei più famosi del mondo, anche grazie al quadro di Mario Sironi del 1942.
Una passeggiata nella natura grazie al bosco segreto che ospita anche residui di archeologia industriale risalenti a inizio novecento. La goccia, chiamata così per la sua forma, è un’area compresa tra le stazioni di Bovisa e Villapizzone.
Bovisa tra cinema e street art
A Bovisa è nato il cinema italiano e nel 1910 venne realizzato lo stabilimento della “Milano Films”; che restò in attività fino agli anni trenta. Lo si ricorda anche perché si realizzò il primo lungometraggio muto italiano, “L’Inferno” (1911).
Quel che resta dell’Armenia Films, ex Milano Film, è la cornice di ingresso, il cui muro è stato riqualificato nel novembre 2012 da un dipinto murale di 32 metri chiamato “Territorizzontali”
Nel quartiere Bovisa è possibile fare anche una camminata nella street art del dipartimento di Design del Politecnico Bovisa. Quattro urban artist: Rancy, Zedz, Luca Barcellona, 2501 e 20 studenti del Politecnico, hanno coperto con murales duemila metri quadri di muri; una mostra permanente da ammirare a cielo aperto.