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15 Gennaio 2024 16:37

Trapiantato un cuore artificiale al Niguarda: è la prima volta in Lombardia

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Il primo trapianto di cuore artificiale è avvenuto in Lombardia, al Niguarda

Un cuore artificiale di ultima generazione ha fatto il suo debutto in Lombardia con il primo trapianto effettuato presso l’ospedale Niguarda di Milano.

L’operazione, condotta da un team esperto della Cardiochirurgia e Trapianto di Cuore, diretto dal Dr. Claudio Russo, rappresenta un passo rivoluzionario nell’affrontare il grave scompenso cardiaco di un paziente in attesa da mesi di un trapianto di cuore.

Una tecnologia avanzata per migliorare la qualità di vita

Il cuore artificiale di nuova generazione è dotato di valvole biologiche e sostituisce completamente il cuore nativo, offrendo funzioni fisiologiche simili.

Questo dispositivo, unico nel suo genere, è stato utilizzato con successo per trattare un paziente con disfunzione dei ventricoli sinistro e destro. La sua configurazione, con quattro valvole biologiche, genera un flusso sanguigno pulsato, simile a quello di un cuore normale.

Secondo il Dr. Russo, questa caratteristica offre una significativa protezione da possibili complicanze del flusso continuo. Inoltre, il cuore artificiale è dotato di sensori che adattano automaticamente l’attività in base alle richieste dell’organismo, simile al comportamento del cuore naturale.

Questo non solo migliorerà la qualità di vita del paziente durante l’attesa del trapianto cardiaco, ma ridurrà anche il rischio di complicazioni legate alla terapia anticoagulante.

Complessità dell’intervento e prospettive future

L’intervento per l’impianto del cuore artificiale è una procedura altamente complessa, richiedendo la totale rimozione del cuore nativo. La tecnica, guidata con estrema precisione per evitare rischi di emorragia, utilizza un sistema elettromagnetico per attivare il cuore artificiale.

Dopo la procedura, il paziente beneficerà di un periodo d’attesa più sostenibile, poiché l’attesa media in lista per un trapianto di cuore in Italia è di circa tre anni.

Il Dr. Russo esprime la speranza che questa innovativa tecnologia continui a perfezionarsi, diventando una soluzione definitiva e alternativa al trapianto di cuore. Questo è particolarmente rilevante per i pazienti con disfunzione cardiaca biventricolare e controindicazioni al trapianto, aprendo la strada a un futuro più promettente per chi affronta sfide cardiache complesse.