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San Siro accoglierà il nuovo stadio: tracciata la via per la realizzazione dell’impianto.
L’incontro di venerdì 29 ottobre tra il sindaco di Milano Giuseppe Sala, l’amministratore delegato dell’Inter, Alessandro Antonello, e il presidente del Milan, Paolo Scaroni, ha dato ottimi risultati.
Sala ha esposto i tre paletti fondamentali per la realizzazione del nuovo stadio, riscontrando particolare intesa da entrambi i club.
Inoltre, Sala ha aggiunto che, la giunta procederà “rapidamente a deliberare il pubblico interesse”.
Pertanto, i club dovranno presentare il progetto definitivo: si vocifera che la ‘Cattedrale’ di Populous sia in netto vantaggio.
Dall’incontro emerge una novità: la cerimonia d’apertura delle Olimpiadi invernali 2026 si svolgerà al Meazza, come tributo alla sua gloriosa storia.
Il leader della Lega, Matteo Salvini, inizialmente contrario all’abbattimento del Meazza, commenta: “Bene, finalmente. Spero ci siano stadi nuovi in tutta Italia, che vuol dire posti di lavoro e più sicurezza.
Con stadi più sicuri, più piccoli e più moderni. A Milano, e non solo, si è perso tanto tempo”.
L’esponente del Pd, Alessandro Giungi, brinda alla notizia che non aumenteranno le volumetrie rispetto a quanto previsto dal Pgt, ma osserva: “Restano gli aspetti dell’impatto ambientale, di cosa rimarrà di San Siro, di quanto costerà ai tifosi vedere una partita“.
Il capogruppo di Europa Verde, Carlo Monguzzi, afferma: “Niente di fantastico, un semplice ritorno alla normalità.
È incomprensibile l’ostinazione di abbattere il vecchio stadio e non la sua ristrutturazione (come da progetto dell’inter morattiana)”.
Il consigliere della Lista Sala, Enrico Fedrighini, si interroga: “Ora che queste volumetrie sono scomparse, quale progetto hanno in mente i club? Finanziato in che modo? Attraverso quali fonti e meccanismi?”. E aggiunge: “Mi sbaglierò ma credo che, procedendo sui nuovi binari delineati, il tempo potrebbe portare consiglio e far lievitare l’opzione ristrutturazione del Meazza, modello Bernabeu“.
Il consigliere di Forza Italia, Marco Bestetti, mostra tutta la sua disapprovazione: “L’annuncio rappresenta una pagina molto triste per Milano e il calcio italiano”. Secondo l’ex presidente del Municipio 7: “La legittima richiesta delle società poteva essere ampiamente soddisfatta intervenendo sull’attuale impianto, così come dimostrato da numerosi autorevoli progetti di riqualificazione, uno dei quali commissionato proprio dall’Inter.
Demolire la Scala del calcio, un monumento di Milano e dell’Italia nel mondo, è un vero abominio, che appare ancora più inaccettabile considerando l’artificioso e pretestuoso rinvio della decisione dopo le elezioni, per non assumersi la responsabilità davanti ai milanesi di una scelta così dolorosa“.
Bestetti attacca: “Mi auguro che qualcuno non stia davvero pensando di investire 1,2 miliardi di euro solo all’interno del perimetro dello stadio, senza destinare nulla all’ambito limitrofo, dove ricordo si trova anche il critico quartiere di Piazzale Selinunte, sprecando in malo modo un’occasione irripetibile”.
E conclude “Prima di assumere formalmente qualsiasi decisione, mi auguro che la Giunta abbia il buon gusto di sottoporre al Consiglio comunale i termini della questione, per rispetto dei Consiglieri e di tutti i milanesi”.
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