E’ incredibile quanto successo nei giorni scorsi nel carcere di San Vittorie, in cui un uomo ha tentato di entrare.
Fin qui potrebbe sembrare tutto normale, fin quando non si è spacciato per un magistrato. Le guardie, insospettite, gli hanno chiesto spiegazioni e il tesserino, che il finto giudice ha detto di aver dimenticato. In compenso, ha mostrato la sua carta d’identità, che sotto la dicitura “professione” vi era scritto “procuratore”. L’uomo è stato arrestato dai poliziotti del commissariato Porta Monforte guidati da Manfredi Fava.
A ordinare l’arresto del 62enne e mettere fine all’inganno è stato il magistrato del tribunale di Lodi, direttamente nel carcere di San Vittore durante un’udienza a cui era presente insieme al procuratore responsabile del caso. Attualmente sono in corso ulteriori indagini sull’incidente. Pare che l’uomo fosse già sotto indagine e coinvolto nel caso insieme al detenuto. Resta da chiarire il motivo per cui ha tentato di partecipare all’udienza.
Il tutto è iniziato martedì 20 febbraio, quando un agente penitenziario è stato ingannato dall’aspetto del 62enne all’ingresso della prigione. I sospetti sono nati quando il guardiano ha richiesto i documenti al presunto procuratore, il quale ha dichiarato di averli lasciati a casa, mostrando invece un vecchio documento d’identità cartaceo con la professione “procuratore”. L’uomo però, non ha mai ottenuto una laurea in legge.