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Il primo cittadino meneghino rifiuta la partecipazione elettorale del prossimo anno: “Non ci sto pensando”.
In collegamento a RaiNews 24 Sala chiarisce: “Sono stato rieletto nove mesi fa e non è pensabile, posso aiutare una candidatura del centrosinistra”. Come da tradizione il centrodestra partirà favorito, ma non vi sono ancora certezze: il governatore Attilio Fontana, infatti, non ha ancora sciolto la sua riserva.
In merito al rapporto con il premier Mario Draghi, Beppe Sala afferma: “Devo difendere la mia città e se serve mi faccio sentire, ma i rapporti sono sempre stati molto, molto positivi e continueranno ad esserlo“.
Inoltre, sottolinea la sua stima per Draghi, un sentimento condiviso anche dalla maggior parte degli italiani.
Secondo il sindaco, se dovesse esserci un equilibrio che non garantirà una governabilità certa, Draghi potrebbe proseguire il suo “mandato”. “Non so se ne abbia voglia ma per noi potrebbe essere una buona notizia“, conclude.
Per quanto riguarda il tema Ucraina, la città di Milano ha accolto circa 13mila profughi in fuga dalla guerra.
Il primo cittadino evidenzia: “Stiamo pagando un prezzo non tanto per l’ospitalità agli ucraini ma sul fronte dell’economia”. Impossibile negare che l’economia meneghina sia abbastanza bloccata: poco tempo fa è stato necessario fermare i lavori in una via centrale della città a causa della mancanza di catrame. Nonostante il turismo sia tornato quasi ai livelli pre-Covid le difficoltà si sentono ancora. Grazie al Pnrr, Milano ha ricevuto fondi sostanziosi su tutto il tema della mobilità, sebbene sia necessaria più attenzione alle case di edilizia popolare.
Nella giornata di lunedì 30 maggio è atteso il ministro Giovannini per fare un punto sulla situazione.
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