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L’Esorcista debutta al Teatro Nuovo di Milano con Claudia Campolongo

L'intervista a Claudia Campolongo, protagonista dello spettacolo "L’Esorcista" che debutterà al Teatro Nuovo di Milano a Ottobre 2019.

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Claudia Campolongo sarà la protagonista del nuovo spettacolo teatrale “L’Esorcista” che tra pochi giorni debutterà in prima nazionale al Teatro Nuovo di Milano. L’adattamento teatrale in lingua italiana è opera del regista Alberto Ferrari. Si tratta di uno spettacolo horror che saprà sicuramente spaventare, emozionare e coinvolgere il pubblico milanese. In questa intervista abbiamo avuto modo di conoscere meglio Claudia Campolongo e scoprire qualche aneddoto sullo spettacolo “L’Esorcista”.

L’Esorcista al Teatro Nuovo di Milano

La prima nazionale dello spettacolo “L’Esorcista” sarà il 18 Ottobre 2019 presso il Teatro Nuovo di Milano. La storia rimanda al celebre film del 1973 di William Friedkind, cult movie horror che ha terrorizzato un’intera generazione, a sua volta tratto dall’omonimo romanzo di William Peter Blatty. Dal 2012 “L’Esorcista” è diventato anche un’opera teatrale grazie al lavoro commediografo americano John Pielmeier, con la collaborazione di William Peter Blatty. Andata in scena per la prima volta il 3 luglio 2012 a Los Angeles, ebbe un successo strepitoso.

L’adattamento teatrale in lingua italiana dell’opera è stato fatto dal regista e sceneggiatore milanese Alberto Ferrri. Lo porterà in scena in molti teatri nazionali accompagnato da un cast eccezionale: Claudia Campolongo, la protagonista che interpreta il ruolo di Regan MacNail, la dodicenne posseduta dal demone Pazuzu, affiancata da Gianni Garko (Padre Merrin), Viola Graziosi (Chris MacNail). Le date milanesi della spettacolo saranno dal 18 Ottobre al 10 Novembre. Questo sarà sicuramente uno degli spettacoli teatrali di Milano della stagione 2019 da non perdere.

L’intervista a Claudia Campolongo

Abbiamo intervistato Claudia Campolongo, attrice, produttrice, compositrice e musicista e protagonista, nel ruolo di Regan, dello spettacolo “L’Esorcista”. La sua carriera è piena di successi. Inizia come concertista per poi diventare cantante e attrice, affrontando svariati generi. Si dedica maggiormente al Musical, con ruoli importanti in produzioni come Rent (regia di Paolo Ruffini), Aladin (regia di Fabrizio Angelini), Shrek (regia di Claudio Insegno), The Full Monty (regia di Massimo Romeo Piparo), Hair (regia di Riccardo Giannini), Cercasi Cenerentola (regia di Saverio Marconi), Sister Act (regia di Saverio Marconi), Hairspray (regia di Claudio Insegno), Kinky Boots (regia di Claudio Insegno) e La Famiglia Addams (regia di Claudio Insegno).

Nel 2018 una nuova sfida ha animato la sua carriera; è stata, infatti, compositrice, pianista e direttrice musicale dello spettacolo Up&Down, con Paolo Ruffini e i ragazzi della compagnia Mayor Von Frinzius, che ha ottenuto uno straordinario successo.

Molti conoscono e già amano il film “L’Esorcista”, un successo senza tempo a sua volta tratto dal romanzo di William Peter Blatty. Detto questo, perché, secondo te, vederlo anche a teatro? Cosa dobbiamo aspettarci da questo adattamento teatrale?

Innanzitutto, la componente aggiuntiva che l’adattamento teatrale de “L’Esorcista” possiede è un’analisi molto profonda dei personaggi rispetto a quello che si può trovare nel cinema. Questo nel senso che quello che viene rappresentato in teatro è tratto, in parte dal film, ma c’è molto anche del romanzo. C’è un approfondimento del percorso narrativo e dei personaggi molto interessante. Quello che io dico sempre è che all’interno dello spettacolo c’è, non solo effetti speciali e tutte le cose che in uno spettacolo horror devono esserci per fare paura, ma anche un approfondimento sul dramma vissuto dai personaggi e su tematiche forti come quelle della fede e della credenza. In più l’emozione viene vissuta attraverso persone reali, che possiamo vedere davanti ai nostri occhi e provare una sorta di empatia.

“Secondo te, la città di Milano come accoglierà questo spettacolo? Che tipo di pubblico vi aspettate in sala?

Siamo molto contenti di debuttare a Milano e ci aspettiamo un grande successo. Non è semplice da spiegare come si pone il pubblico nei confronti di questo spettacolo. Sicuramente sarà una novità per il pubblico milanese, è uno spettacolo nuovo e innovativo. Ci potrebbe essere una sorta di reticenza e scetticismo nei confronti di questo spettacolo, nel senso che il pubblico non abituato a vedere spettacoli horror potrebbe chiedersi se proverà troppa paura. Tante persone, soprattutto di una certa età, potrebbero manifestare questa reticenza inizialmente però abbiamo percepito anche tanta curiosità soprattutto da parte di un pubblico giovanile o appassionato del genere. Ci aspettiamo un tipo di pubblico molto eterogeneo, diverso dal solito. Questo spettacolo riuscirà ad attirare anche chi magari al teatro non ci va abitualmente e i più giovani. Ci tengo, però, a sottolineare che anche per il pubblico “canonico” del Teatro Nuovo di Milano questo è uno spettacolo assolutamente godibile e di grande qualità autoriale, non è uno spettacolo fatto solo di effetti speciali.

In scena interpreti Regan, una bambina di 12 anni posseduta dal demone Pazuzu. Com’è stato recitare questo ruolo? È stato difficile vestire i panni di una bambina e cosa c’è di te in questo personaggio?

Sicuramente è stata una bella sfida. Quando mi è stato proposto questo ruolo ero allo stesso tempo felice e preoccupata. La mia preoccupazione iniziale derivava dal fatto che in realtà i ruoli da interpretare erano due, quello della bambina di 12 anni e quello del demone, entrambi molto distanti da me oggi. Per come potessi interpretare al meglio Regan ho seguito le indicazioni di Alberto Ferrari, che è il regista e con cui mi sono trovata in maniera eccellente. Lui mi ha consigliato di non emulare una bambina per come io possa vederla oggi ma scavare dentro di me quello che ho vissuto e ritrovare la “mia Regan”, ricordando tormenti e paure di una me dodicenne. È stato un percorso a volte difficile e doloroso ma mi è servito molto e so che riuscirò a trasmettere queste emozioni al pubblico.

Molti sono incuriositi da come gli attori si preparano per lo spettacolo. Ci puoi raccontare un aneddoto di questi ultimi giorni di prove? Qualcosa che ti va di condividere con il pubblico?

Una cosa molto interessante è quella che durante le prove di alcune scene, quindi anche senza costumi, luci ed effetti speciali, ci siamo spaventati. Abbiamo visto le poche persone presenti in sala durante le prove, tra cui i ragazzi dello staff, balzare sulle sedie dallo spavento e questo ci ha sorpreso molto. Ci ha dato una bella carica perché abbiamo potuto osservare che anche senza troppi effetti siamo riusciti a creare momenti di forte tensione. Se ci siamo riusciti alle prove siamo sicuri che lo spettacolo impressionerà molti.

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