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Il Teatro alla Scala di Milano saluta commosso la dipartita di Carla Fracci, “Il teatro, la città, la danza perdono una figura storica, leggendaria”.
La camera ardente della stella della danza sarà allestita nel foyer del Teatro Alla Scala di Milano venerdì 28 maggio dalle 10.30 alle 18. “E’ una cosa che è stata fatta pochissime volte – ha commentato il sovrintendente Meyer – ma si tratta di Carla Fracci”.
Carla Fracci è morta la mattina del 27 maggio nella sua casa di Milano e il Teatro alla Scala commosso ha annunciato la perdita della nota balleria.
“Il teatro, la città, la danza perdono una figura storica, leggendaria, che ha lasciato un segno fortissimo nella nostra identità e ha dato un contributo fondamentale al prestigio della cultura italiana nel mondo” scrivono dal teatro.
Il Teatro alla Scala ha poi ricordato la storia dell’ascesa di Carla Fracci, spiegando come la sua storia è diventata un tutt’uno con quella del teatro e di Milano.
“La storia fiabesca della figlia del tranviere che con talento, ostinazione e lavoro diventa la più famosa ballerina del mondo ha ispirato generazioni di giovani, non solo nel mondo della danza” spiegano dalla Scala di Milano. Carla Fracci infatti si avvicina al mondo del balletto muovendo i suoi primi passi in punta di piedi proprio nello storico teatro, nel 1946. Passione e dedizione l’hanno poi portata a danzare sui palchi più famosi del panorama internazionale e diventare con Rudolf Nureyev una coppia leggendaria del balletto.
“Con Maria Taglioni, Carla Fracci è stata la personalità più importante della storia della danza alla Scala” dichiara il sovrintendente del Teatro alla Scala Dominique Meyer. “Cresciuta all’Accademia, ha legato intimamente il suo nome alla storia di questo Teatro. Nei mesi scorsi ho avuto il piacere di accoglierla diverse volte alla Scala dove veniva spesso e a gennaio siamo stati felicissimi di riaverla a trasmettere la sua esperienza alle giovani interpreti dell’ultima Giselle, che è stata per tutti un momento indimenticabile.
La penseremo sempre con affetto e gratitudine, ricordando il sorriso degli ultimi giorni passati insieme, in cui si sentiva tornata a casa”.