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Capodanno cinese, niente lanterne rosse a Chinatown: “Si festeggia a casa”

Chinatown non festeggerà il Capodanno cinese: niente lanterne rosse per le strade, niente parata, niente danze tradizionali o cucina tipica

capodanno cinese
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Quest’anno niente lanterne rosse o addobbi in Via Paolo Sarpi, il cuore pulsante della Chinatown di Milano, per il Capodanno Cinese.

Il 12 febbraio si festeggia il capodanno per il calendario lunare, e si entrerà ufficialmente nell’anno del Bufalo. Per il secondo anno di fila, però, la comunità cinese festeggerà il Tet nelle proprie case, senza neppure appendere le tradizionali lanterne rosse nella via o fuori dalle proprie porte.

Capodanno cinese senza lanterne rosse

Per il primo anno Via Paolo Sarpi, in Chinatown, non verrà neppure addobbata con le tradizionali lanterne rosse, per almeno due valide ragioni, una economica e l’altra di sensibilità. Sono molti i commercianti della zona che, dopo mesi di chiusure, non potrebbero neppure permettersi di addobbare la strada. Inoltre, nessuno in questo momento ha davvero voglia di festeggiare, in segno di rispetto per tutte le vittime di Covid-19.

Quest’anno si festeggia a casa, non c’è più la parata che era un evento molto importante – ha detto Hujian Zhou, per tutti Agie, chef della ravioleria di Sarpi e imprenditore -. Aspettiamo che la situazione migliori e speriamo nell’anno prossimo“. Sulla situazione difficile degli imprenditori e dei ristoranti in questo periodo lo chef si è detto ottimista: “Bisogna insistere e andare avanti. Le difficoltà sono oggettive e quello che possiamo fare nel nostro piccolo è fare di tutto perché questa situazione cambi“.

Festeggeremo in casa, ognuno con la sua famiglia: abbiamo preso una decisione assieme, per quanto difficile“, queste le parole del portavoce della comunità cinese di Via Paolo Sarpi.

L’anno scorso il Capodanno Cinese era il 26 gennaio, una data ancora molto lontana dal paziente 1 di Codogno, dalle mascherine, dai lockdown e dalle chiusure forzate. Eppure, già nel 2020 la comunità cinese aveva deciso di rinunciare alla parata, in segno di rispetto verso la Cina piegata dal nuovo virus.

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