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Porta Garibaldi è sicuramente uno dei punti nevralgici della città di Milano.
Non tutti però conoscono l’importanza storica di questo luogo dove c’è una delle più importanti stazioni ferroviarie italiane. Ecco perciò qualche utile nozione sul passato e su qualche curiosità interessante.
L’arco che si può notare quando si raggiunge Porta Garibaldi a Milano è noto come Porta Comasina e ha una storia molto antica. Questa risale al sistema di protezione della città in epoca romana.
Dunque costituiva una linea di difesa molto importante, anche se la posizione non era quella attuale. Questa Porta Comasina si trovava nel primo sistema di cinta murarie della città di Milano, precisamente nell’incrocio tra via Cusani e via Ponte Vetero. Nel XVI secolo fu distrutta anche se all’interno furono salvate due statue di valore che ancora oggi vengono conservate all’interno del Castello Sforzesco. Queste rappresentavano la Madonna e Sant’Ambrogio, due figure il cui culto in Lombardia è particolarmente diffuso.
Si può considerare a tutti gli effetti questo come un luogo storico della città di Milano. La Porta Comasina ha subito una serie di modifiche nel corso dei secoli, a partire dall’età napoleonica in cui si voleva creare un casello in cui poter pagare il dazio. Un progetto che fu sospeso poiché si trattava di una spesa eccessiva dal governo austriaco che era a capo dello stesso: motivo per cui fu affidato ad un giovane architetto di nome Giacomo Moraglia.
L’opera fu realizzata grazie al contributo dei negozianti milanesi che furono obbligati a versare delle cifre di denaro in favore di questi lavori. L’arco fu così modificato in maniera tale da essere una sorta di simbolo di trionfo, segno della potenza economica e politica dell’epoca. L’arco si caratterizza per essere di stile dorico e ai suoi fianchi si possono notare due aree di passaggio. Sulla muratura si possono notare anche alcune delle principali insegne del commercio dell’epoca, oltre ad alcuni dei luoghi principali come i fiumi della Lombardia.
Bisogna precisare che la direttrice su cui si erge la Porta Comasina era, e ancora oggi è, una delle principali arterie del capoluogo lombardo. In particolare, da qui si entrava nella zona più importante della città, motivo per cui il flusso di gente era davvero continuo. In particolare, in tempi antichi, qui arrivavano soprattutto commercianti dalla zona di Como e dalla Brianza, da cui appunto il nome Comasina.
Ancora oggi l’area di Porta Garibaldi, oltre ad avere una delle stazioni ferroviarie più all’avanguardia dell’Italia, è una zona dove l’economia è particolarmente fertile. Si capisce perciò che questa area di accesso alla città di Milano ha rivestito nei secoli un’importanza cruciale prima come linea difensiva e successivamente come cardine economico per la zona. Quest’ultima caratteristica è ancora oggi tangibile.
Che Porta Garibaldi, un tempo Porta Comasina, sia una delle aree più celebri dell’intera città di Milano non è una novità.
Ecco perché oggi il significato di quest’area è proprio quello di essere un elemento cardine per la movida: qui sorgono diversi locali dove i giovani amano radunarsi soprattutto nei weekend. Tanti anche i posti di un certo livello che vengono frequentati da numerosi vip, così come bisogna parlare di Corso Como, vicino all’arco, che presenta una serie di boutique e che oggi viene considerata una delle zone più in di Milano.
Nel corso dei secoli dunque sono cambiate le generazioni e le funzionalità della porta d’accesso, ma resta comunque l’importante significato economico dell’area di Porta Garibaldi. Motivo per cui, anche coloro che si trovano a Milano per turismo, non possono fare a meno di toccare uno dei punti storici principali e che racchiude tanto significato per la città meneghina.