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Cittadino eritreo arrestato: coinvolgimento nel favoreggiamento dell’immigrazione clandestina

Arresto di un cittadino eritreo a Bergamo per uso di documenti falsi e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

La Polizia di Stato di Bergamo ha recentemente effettuato un arresto significativo. È stato fermato un uomo di origine eritrea, residente a Milano, nato nel 1978. L’individuo è accusato di aver svolto attività illecite legate al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e alla produzione di documenti falsi. Questo arresto si colloca all’interno di un contesto più ampio, caratterizzato dai flussi migratori provenienti dall’Africa orientale, noto come il Corno d’Africa.

Le indagini condotte dalla Polizia di Stato

L’arresto è il risultato di un’operazione investigativa articolata, coordinata dalla Procura della Repubblica di Bergamo. La Squadra Mobile ha collaborato con gli agenti dell’Ufficio di Polizia di Frontiera presso l’aeroporto di Orio al Serio. Tra maggio e luglio, sono stati arrestati sei individui di nazionalità eritrea, trovati in possesso di documenti falsi, apparentemente emessi in vari paesi europei, inclusi documenti di identità di nazionalità spagnola, belga e svedese.

Metodologie operative scoperte

Le indagini hanno rivelato dettagli cruciali riguardo alle modalità di partenza dei migranti eritrei dall’aeroporto di Orio al Serio, diretti verso il Nord Europa. Gli investigatori hanno osservato che le prenotazioni per i voli venivano effettuate da un’unica persona tramite un’email specifica e utilizzando la stessa carta di credito. Questo suggerisce un’organizzazione ben strutturata dietro queste attività illecite.

Profilo dell’indagato e arresto

Il soggetto arrestato è un 47enne con precedenti penali per reati contro il patrimonio e falsità. Risiede in Italia da circa vent’anni e possiede un permesso di soggiorno per protezione sussidiaria. Gli approfondimenti hanno rivelato che quest’uomo accompagnava sistematicamente i migranti in aeroporto, fornendo loro istruzioni fino al momento dell’imbarco. Attraverso tecniche investigative avanzate, come intercettazioni telefoniche e analisi di dati, gli agenti hanno potuto confermare le attività illecite sospettate.

Intervento finale e misure cautelari

Nel giorno dell’arresto, l’indagato stava per lasciare l’Italia utilizzando un documento falso, con l’intento di tornare nel suo paese. È stato fermato all’imbarco dell’aeroporto di Milano-Malpensa mentre si preparava a volare verso Istanbul. Gli è stata applicata una misura cautelare di arresto, disposta dal Tribunale di Bergamo.

Sequestro di beni e sviluppi futuri

In aggiunta all’arresto, il Giudice per le Indagini Preliminari di Bergamo ha ordinato il sequestro preventivo del veicolo utilizzato dal trafficante per trasportare i migranti. Durante una perquisizione domiciliare, è stata rinvenuta e sequestrata anche documentazione indicativa e la carta di credito impiegata per le transazioni. Le indagini continueranno per chiarire la portata di questa rete e identificare ulteriori complici.

Questo episodio sottolinea l’importanza di una vigilanza costante e di azioni coordinate nella lotta contro il traffico di esseri umani e la produzione di documenti falsi, temi di grande rilevanza nel contesto dell’immigrazione clandestina.

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