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Processo ai capi ultrà milanesi: accuse gravi e rito abbreviato

Un'operazione congiunta di polizia e finanza ha portato all'arresto di 18 capi ultrà.

Immagine del processo ai capi ultrà milanesi in aula
Scopri le accuse gravi nel processo ai capi ultrà milanesi.

Un’operazione senza precedenti

Il segnerà l’inizio di un processo che ha attirato l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica. In un’aula bunker del carcere di San Vittore a Milano, si svolgerà il processo con rito abbreviato per i principali esponenti delle curve milanesi, coinvolti in una maxi operazione di polizia e finanza che ha portato all’arresto di 18 capi ultrà. Questi individui sono accusati di gravi reati, tra cui associazione per delinquere con l’aggravante del metodo mafioso, estorsione e lesioni. L’operazione, denominata “Doppia curva”, ha avuto come obiettivo la decapitazione dei vertici del tifo organizzato, un fenomeno che ha radici profonde nel panorama calcistico italiano.

Le accuse e gli imputati

Tra gli imputati spiccano nomi noti come Marco Ferdico e Andrea Beretta, rappresentanti della Curva Nord dell’Inter, e Luca Lucci della Curva Sud del Milan. Questi individui, insieme ad altri 16, sono stati arrestati il e ora si trovano a dover affrontare un processo che potrebbe avere conseguenze significative per il loro futuro. Le accuse mosse contro di loro non si limitano a reati di violenza e aggressione, ma si estendono anche a traffici illeciti e frodi. In particolare, Ferdico è al centro di un’indagine che ha portato al congelamento di un conto corrente a Ibiza, sospettato di essere utilizzato per gestire i proventi delle sue attività illecite.

Il contesto e le implicazioni

Questo processo non è solo un evento isolato, ma si inserisce in un contesto più ampio di lotta contro il crimine organizzato e le violenze legate al tifo calcistico. La scelta di alcuni imputati di optare per il rito abbreviato, mentre altri hanno deciso di affrontare il processo ordinario, evidenzia le diverse strategie legali adottate. La presenza di ex bodyguard e figure legate a personaggi noti del panorama musicale, come Fedez, aggiunge un ulteriore livello di complessità a questa vicenda. Le autorità stanno monitorando attentamente la situazione, consapevoli che il tifo organizzato può avere ripercussioni significative sulla sicurezza pubblica e sull’immagine del calcio italiano.

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