La mamma di Sofia racconta la sua sofferenza e l'impegno per la prevenzione della violenza di genere.
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Una tragedia che segna una comunità
La storia di Sofia Castelli, una giovane di vent’anni uccisa brutalmente dal suo ex fidanzato a Cologno Monzese, ha scosso profondamente non solo la sua famiglia, ma l’intera comunità. La mamma di Sofia, Daniela Zurria, ha condiviso il suo dolore e la sua lotta per la giustizia, sottolineando che per loro non ci sono vittorie, ma solo un’incessante sofferenza. La condanna di Zakaria Atqaoui a 24 anni di carcere per omicidio pluriaggravato è stata accolta con un misto di sollievo e amarezza, poiché la pena è ritenuta insufficiente rispetto al male inflitto a Sofia e alla sua famiglia.
Il supporto delle associazioni
In questo momento difficile, la famiglia Castelli ha trovato conforto nel supporto dell’associazione ‘Scarpetta rossa’, che si impegna nella formazione e nella prevenzione della violenza di genere. L’iniziativa ‘Ora parla Sofia’, dedicata alla giovane vittima, è stata creata per sensibilizzare i più giovani su questo tema cruciale. La mamma di Sofia ha voluto ringraziare l’associazione per il suo impegno, che aiuta a mantenere viva la memoria della figlia e a dare voce a chi, come lei, ha subito violenza.
La battaglia legale e il dolore della famiglia
La famiglia Castelli ha vissuto un “doppio dolore” a causa del ricorso in appello presentato dalla difesa di Atqaoui, che ha cercato di ridurre la pena contestando le aggravanti. Questo ha riaperto ferite già profonde, poiché i genitori di Sofia avevano accolto Atqaoui in casa durante momenti difficili, offrendo supporto e aiuto. La loro generosità si è trasformata in un incubo, poiché le attenuanti concesse al ragazzo sono state percepite come un tradimento della loro fiducia.
Un messaggio di speranza e cambiamento
Nonostante il dolore, la famiglia di Sofia continua a lottare per un cambiamento. La mamma di Sofia e le sue amiche sono determinate a combattere contro la violenza di genere, affinché nessun’altra famiglia debba affrontare una tragedia simile. La loro storia è un richiamo alla società per affrontare seriamente questo problema e per garantire che le vittime di violenza ricevano il supporto e la giustizia che meritano.