Si tratta di finti tagliandi posti sul parabrezza con la richiesta di pagare 12,50€
Argomenti trattati
Dietro alle false multe si cela un sito che mira a raccogliere denaro e dati sensibili delle carte di credito delle vittime.
Il documento presenta lo stemma del Comune di Milano, il numero di verbale e la ragione della presunta infrazione. A prima vista sembra una “multa” per violazione del divieto di sosta, ma in realtà si tratta di un raggiro.
False multe a Milano: l’obiettivo della truffa
La contravvenzione, emessa in base al “secondo comma 8 dell’articolo 157 del codice della strada”, è attribuita a un sito registrato in Ucraina che incassa i pagamenti delle vittime.
Oltre al denaro, l’obiettivo principale sembra essere il furto dei dati e del numero della carta di credito delle persone truffate.
L’intervento della polizia locale
Le truffe hanno attirato l’attenzione della polizia locale di Milano, che ha emesso un avvertimento ufficiale. Foglietti simili a multe (Adi) sono stati segnalati sui parabrezza delle auto in sosta.
La polizia locale sottolinea che a Milano non vengono più utilizzati foglietti per le multe sui parabrezza, poiché il sistema è ora elettronico.
Si consiglia ai cittadini di non seguire le indicazioni dei foglietti sospetti e di iscriversi al Fascicolo del cittadino per ricevere avvisi di infrazione in modo sicuro ed elettronico.
False multe: come riconoscerle
Il processo inizia con un foglietto lasciato sotto il tergicristallo, che invita a inquadrare il codice QR al centro del biglietto.
Inserendo un numero di targa (anche a caso), si apre una nuova pagina che sollecita il pagamento di 12,50 euro per regolarizzare la presunta infrazione. Il portale richiede anche un indirizzo email e un numero di telefono. La somma richiesta a Milano è di 12,50 euro, confermando la tendenza che a Milano le cose costano sempre di più.
Il portale, creato con codice HTML e ospitato su un server ucraino, ha lo scopo di raccogliere numeri di carte di credito, dati e numeri di telefono.
Il sito è stato creato il 17 novembre scorso. L’autore della registrazione è anonimo, indicando “Privacy protection” nel campo “Registrant Name”.
Gli indizi che indicano chiaramente l’inganno includono il costo irrealisticamente basso della presunta multa e la mancanza di sconti per il pagamento tempestivo.
Episodi precedenti di truffe per false multe
Episodi simili di truffe sono stati segnalati a Napoli e Abbiategrasso, evidenziando analogie nei modi operativi e nelle anomalie.