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Gli host meneghini hanno saputo far fronte alle nuove esigenze e aprono le porte a un’utenza quanto mai diversificata.
Liberi professionisti, pensionati, famiglie, donne e uomini single affittano stanze di casa o i propri appartamenti servendosi delle varie piattaforme online per gestire le prenotazioni. L’home sharing, lanciata in occasione dell’Expo e paralizzata poi dall’emergenza sanitaria, sta tornando a rifiorire.
Fabio Calarco, fondatore e presidente dell’associazione OspitaMi, rete di host milanesi che oggi compie 5 anni di vita, sottolinea che le richieste sono aumentate rispetto al periodo pre Covid: “C’è voglia di viaggiare”.
“I nostri punti forti sono formazione e attività informativa attraverso lo Sportello OspitaMI (uno in viale Tibaldi 41, l’altro in via Marsala 8 e da qualche settimana a Rho in piazza San Vittore 24)”, afferma. Attualmente i soci sono 479.
La domanda di alloggi per la Design week, a Milano, è esplosa superando i record del pre-pandemia. Per affittare un’abitazione da privato o tramite piattaforma si spende quasi il quadruplo rispetto a quanto si sborserebbe per una qualsiasi altra settimana dell’anno.
Alcune persone affittano casa solo in questo periodo. Il Centro studi Abitare.Co, società attiva nell’ambito dell’intermediazione immobiliare, segnala prenotazioni all’80% e una crescita dei prezzi medi pari al 14,8% rispetto al 2019. “Durante la Design Week gli affitti brevi crescono del 273% passando da un canone medio settimanale di 970 euro a 3.615″. Record nelle zone di Garibaldi, Porta Volta e Brera, dove il prezzo rispetto ad altri periodi aumenta di oltre il 350%.
Il canone settimanale per un bilocale arredato in via Solferino può costare 6.230 euro. Registrato un incremento del 32,6% anche nella zona di Lambrate.
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